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venerdì 15 luglio 2016

La sindaca va in gita ma chi paga? E le sanzioni alla Russia?



Sta facendo delle belle esperienze, la nostra sindaca (sindaco, sindachessa?), grazie alla fascia tricolore. Viaggia, fa cose, vede gente. Dopo la bella gita a Salsomaggiore Terme di pochi giorni fa, effettuata nella buona compagnia dei fidi vice e vice del vice, ora apprendiamo di quanto sia stata soddisfatta dell’escursione a Montecitorio, dove ha partecipato, insieme alle colleghe sindache gitanti di Monsampietro Morico e Pedaso, all’inaugurazione della sala delle donne, altra bella idea ghettizzante della figura femminile alla faccia di decenni di lotte femministe. Ha anche incontrato la ministra (ministro, ministressa?) Boschi e la Presidente (presidentessa, presidenta?) Boldrini, cosa di per sé di grande soddisfazione, immagino: donne della stessa tempra e dello stesso valore politico. Si è detta soddisfatta, quindi, la sindachessa, e ci mancherebbe altro, e ovviamente s'è fatta "lo rsumiglio". A Roma ci si va anche per questo. Ma tutte queste soddisfazioni, alla collettività, quanto costano?
L'occasione sarebbe stata ottima per parlare con la ministra e la presidente della situazione del comparto calzaturiero e dei pesantissimi danni che sta subendo a causa del vergognoso quanto stupido embargo alla Russia. Ma, tra tutte queste soddisfazione, foto, sorrisi e strette di mano, si sarà dimenticata.

Luca Craia

martedì 8 marzo 2016

La realtà distorta dalla cultura del facciamo come ci pare.



La mia riflessione parte dalla cronaca di queste ultime ore, una cronaca segnata da un fatto di sangue terribile quanto incredibile nella sua spiegazione; dei giovani che, nell’assenza della ragione che deriva dall’uso e abuso di sostanze, riescono a uccidere un uomo solo per il gusto di vedere cosa si prova. E questo non può avere motivo di accadere solo per l’effetto delle droghe e dell’alcool, perché mi rifiuto di credere che un uomo possa perdere così totalmente coscienza di se stesso. Credo fermamente che gli autori di questo efferato crimine siano persone pericolose a prescindere dalle sostanze assunte e che quest’ultime abbiano semplicemente allentato del tutto quei freni che tenevano fermi gli istinti bestiali.
Il problema, però, è anche culturale, perché viviamo in un mondo che continua a lanciarci messaggi distorti che, alla lunga, influenzano il nostro pensiero e, infine, il nostro io profondo. E in questa cultura generale crescono giovani con la percezione della realtà totalmente scombinata e distorta, cresciuti con la presunzione di poter fare quello che vogliono perché prima ci sono loro e poi, eventualmente, gli altri.
Esaspero, ma neanche tanto, e penso a quelli che mi attaccano sul blog e sulla pagina Facebook per quello che dico e scrivo. Ovviamente non sono infallibile e a volte quanto espongo può essere opinabile, ma mi picco di cercare di trasmettere un messaggio positivo che va, appunto, nella direzione contraria a quella di cui sopra, ossia a questa presunzione o delirio di potere e di essere al di sopra di regole e buon senso. Sono fermamente convinto che le situazioni paradossali come quella di cui stiamo parlando siano l’esasperazione di comportamenti distorti anche molto meno gravi e pericolosi.
Così quando un ragazzo scrive sulla mia pagina Facebook arrabbiato con me perchè pubblico le foto delle macchine parcheggiate in maniera indecorosa piuttosto che indignarsi per il comportamento che denuncio, o quando un altro mi invita ad andare personalmente a raccogliere la sporcizia per strada invece di denunciarla, o un altro ancora mi minaccia ripetutamente perché mi preoccupo per fatti violenti durante eventi sportivi, mi rendo conto di quanto sia distorta la visuale di tante persone.
Con questo non voglio certo collegare fatti di sangue e violenza estrema con episodi che possiamo inquadrare nell’ordinaria stupidità, ma credo siano tutti segnali fortemente inquietanti, perché indicano una deriva preoccupante del senso civico, del rispetto e del vivere sociale, e il radicamento di concetto sempre più forte di essere al di sopra di tutto e di tutti, delle norme, del buon senso e dei diritti del prossimo.

Luca Craia

martedì 29 dicembre 2015

Il Sindaco, le bugie e lo strano caso del volantino



Più ci penso e meno capisco il mio sindaco. E quando dico mio intendo mio, anche se non l’ho votata, perché, una volta che diventi sindaco, sei il sindaco di tutti, anche di quelli che non la pensano come te, anche di quelli che ti criticano, anche di quelli che non fanno quello che piace a te. Una persona matura e intelligente come il nostro sindaco dovrebbe ben sapere questo elementare postulato ma, a quanto pare, lo ignora.
Capisco che il non aver potuto controllare il Presepe, nonostante i reiterati tentativi di metterci le mani dentro (ricordiamo, sopra tutto, la patetica invenzione, fortunatamente naufragata, della “consulta delle associazioni”) possa aver innescato qualche rodimento, ma dal primo cittadino mi aspetterei un profilo un po’ più alto. E passi che, per i suddetti rodimenti, si preferisca passare le feste a Roma, anche se un sindaco dovrebbe avere, volente o nolente, altre priorità (non te l’ha comandato il medico di fare il sindaco), ma andarlo candidamente a dichiarare alla stampa è di un’ingenuità disarmante. E, comunque, una rappresentanza della giunta ci poteva essere all’inaugurazione dell’odiato presepe, magari uno degli assessori che contano poco, che so, un Beverati, una Strappa. Magari per prendersi, con un po’ di opportunismo, la propria dose immeritata di applausi.
L’assenza si è notata, e forse era quello che si desiderava. Me li vedo riuniti in conclave proprio a ragionare e a dirsi “mi si nota di più se ci sono o se non ci sono?”. Decisamente se non ci sei. E si è notato. E a notarlo sono stati i cittadini di Montegranaro, quelli che si sono spaccati la schiena per realizzare l’evento più grande e corale che Montegranaro ricordi, e che magari hanno anche votato chi li ha così sbeffeggiati. Un velo pietoso meritano le parole del vicesindaco, per quanto ritirate in fretta e furia in maniera a dir poco risibile. Sono il massimo dell’offesa nei confronti della città tutta, per le quali Ubaldi, ribadisco, dovrebbe fare un passo indietro chiedendo scusa e rimettendo il proprio mandato a persona più dotata di buon senso e rispetto.
Poi c’è la bugia, quell’immensa e consapevole bugia del volantino del presepe “infarcito” da quello di Viviamo Montegranaro. Ci sono prove che testimoniano il contrario. L’unica cosa vera è che la distribuzione è avvenuta in contemporanea, ma insieme, tra l’altro, a Caffè Democratico del Pd e ad altro materiale di ogni genere. Creare una polemica su questo, anzi, chiamarlo a pretesto per giustificare l’assenza e l’atteggiamento bellicoso e belligerante è scandaloso, vergognoso, indegno.
Si pensi piuttosto a come si è lasciato il centro storico prima dell’evento. La pulizia era l’unico impegno che il Comune s’era preso, come se pulire fosse una mansione straordinaria. Ebbene, non hanno fatto nemmeno quello, si sono limitati al passaggio della spazzolatrice che, però, non carica i sacchi di indifferenziata abbandonati sulla strada dai soliti trogloditi e non scrosta il lastrico dal guano di piccione. Poi si farà polemica su qualche goccia di cera caduta a terra dalle torce del presepio, come è avvenuto l’anno scorso.
E precisiamo, una volta per tutte e tanto per tacitare le solite lingue malevole e velenose, che il Presepe non è costato un centesimo alla collettività. Il Comune non ha tirato fuori un soldo.
Credo che abbiamo toccato davvero il fondo, dimostrando quanto questa amministrazione comunale sia inadeguata. In toto. Il silenzio che stiamo osservando in questi ultimi due giorni, dopo le esternazioni di sindaco e vicesindaco, è pieno degli echi delle cattiverie e delle meschinità pronunciate e fatte. E nulla fa presagire che si cambi registro in futuro, se questa è la forma mentis di queste persone. Buon 2016, Montegranaro, speriamo bene.

Luca Craia