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mercoledì 20 luglio 2016

Il mistero della petizione scomparsa



Ogni tanto capita che le petizioni scompaiano, in questo strano paese. È capitato, per esempio, con la petizione contro l’antenna di San Liborio, ma poi si è scoperto che il Comitato o sedicente tale se l’era messa in un cassetto fregandosene delle centinaia di firme raccolte e non l’aveva protocollata, vai a capire a vantaggio di chi o di cosa (anche se un po’ si capisce). Devono aver pensato (o sperato) che fosse successa una cosa simile con la raccolta di firme del Comitato Buon Senso, i nostri amministratori. Infatti, a una settimana dalla presunta data di protocollo della petizione, questi dichiarano che non hanno ricevuto nulla. Ma il Comitato ha la copia timbrata, e il timbro riporta la data del 12 luglio. È passata una settimana e la petizione non si trova? Che fine ha fatto?
Potrebbe esserci stato un disguido. Il documento potrebbe essere finito nella cartella sbagliata, in un cassetto, ci potrebbe essere stato un errore. Capita. Però è curioso: un amministratore attento sa che sta per arrivare una petizione così pesante, con dentro 1200 firme tra nel quali quelle di 54 esercenti commerciali: era noto, tutti i giornali ne hanno parlato. L’amministratore attento che farebbe? Allerterebbe l’ufficio protocollo chiedendo di essere prontamente informato quando la petizione arrivi in Comune. Ma, a quanto pare, della petizione non si è interessato nessuno e solo dopo una settimana, e dopo essere stati sollecitati, gli amministratori montegranaresi cascano dal pero e dichiarano di non aver visto nulla. Ma può essere che non ti preoccupi se ancora non hai visto nulla?
Allora, io mi do due spiegazioni. La prima vede i nostri amministratori distratti da altre cose, accaldati, poco interessati alla questione; tanto, petizione o non petizione, come ha fatto capire ampliamente l’assessore Perugini, loro faranno come gli pare. Per cui non si sono per niente interessati alla cosa, neanche la curiosità di sapere cosa ci fosse stato scritto.
L’altra spiegazione è quella dello struzzo, che mette la testa nella sabbia e, così facendo, fa sparire tutto quello che lo può danneggiare o che, quanto meno, lo infastidisce.
Non so per quale ipotesi protendere ma penso di sapere come finirà la faccenda: si darà la colpa a un impiegato che se ne assumerà la responsabilità (ci mancherebbe altro) e la faccenda finirà così, senza responsabilità politica. Ma le responsabilità politiche ci sono, eccome. E, come al solito, a piazza Mazzini collezionano una nuova bella figura.

Luca Craia