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venerdì 6 novembre 2015

E don Abbondio rallentò il passo davanti ai bravi



Boh… gioire perché la definizione legale di una questione fondamentale come quella del caso “Project”, ossia il parcheggio antistante la chiesa di Santa Maria, viene rimandata di anni mi pare una roba che non si spiega. La faccenda va definita, se c’è da pagare bisogna trovare una soluzione, se non bisogna pagare è bene saperlo subito piuttosto che vivere con una spada di Damocle in testa per altri due anni almeno, due anni in cui bisognerà essere comunque molto oculati nelle spese perché, nel caso ci fosse una condanna, servirebbero un bel po’ di quattrini. Eppure la giunta Mancini esulta per questa che sembrano ritenere una specie di vittoria, come un don Abbondio al contrario che, invece di accelerare il passo davanti ai bravi per togliersi in fretta il pensiero, lo rallenta, tergiversa, magari si fuma una sigaretta. Chissà perché.
Forse perché, come la scuola dell’antica politica insegna, i problemi vanno sempre rimandati ed eventualmente lasciati a chi vincerà le prossime elezioni. E qui quasi ci siamo, tra due anni si aprirà il dibattimento, chissà quanto durerà, se tutto va bene si arriverà a sentenza con la consiliatura prossima. Se poi avranno vinto di nuovo loro si porranno il problema quando ci sarà, magari trovando qualche sistema per procrastinarlo ulteriormente. E così via, nei secoli dei secoli amen.
Io credo che sarebbe stato molto più salutare per Montegranaro giungere a una definizione veloce della questione che, tra l’altro, è andata in appello per il ricorso fatto dal commissario Ianieri, come ricorda giustamente Marisa Colibazzi sul Carlino. Ma questo implicherebbe anche rinunciare a due anni di dietrologia, di ricerca del colpevole, di accuse, di opposizione all’opposizione. E questo fa molto comodo, quando si è a corto di altri argomenti.
Per cui che facciano pure saltare i tappi dello spumante in piazza Mazzini ma sappiamo tutti che, tra due anni, il problema sarà ancora lì ad attenderci. Due anni di respiro, dice il Sindaco, ma quanto si respira male. C’è un’ariaccia….

Luca Craia