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sabato 11 giugno 2016

Centro storico: i residenti rassegnati ma la politica ricomincia a parlarne



La sala dell’Oratorio San Giovanni Battista era quasi piena ieri sera per l’assemblea sul centro storico voluta da Arkeo, per cui c’è da essere soddisfatti. Ma anche le presenze vanno analizzate, per capire a chi e in che misura interessa il problema del centro storico montegranarese. C’era tutta la minoranza: SEL, “bassiani”, Movimento 5 Stelle e Viviamo Montegranaro, quest’ultimo presente in maniera massiccia. C’era l’assessore al centro storico Giacomo Beverati, unico rappresentante della giunta che governa il paese, c’era il Presidente del Consiglio Comunale Walter Antonelli, c’era qualche residente, non molti in verità. Non c’era alcun rappresentante delle altre associazioni culturali, nemmeno di quelle che si occupano di centro storico.
Analizziamo partendo dall’ultimo dato: se le associazioni culturali non si interessano al centro storico è un bel problema. Se non se ne interessano, almeno in questa particolare occasione, quelle che se ne occupano per loro stessa natura significa che stiamo perdendo tempo. Tutti quanti. Perché, per quanto ci possano essere rapporti difficili (talvolta questo è un eufemismo), un’occasione di dibattito tra forze sociali e politiche va sfruttata, se non altro per dire la propria. Questo è il dato più amaro.
Poi c’è da analizzare l’esigua presenza di residenti. Lo abbiamo detto più volte: c’è scoramento, scoraggiamento, rassegnazione. Sono anni che i residenti del centro storico sentono chiacchiere e non vedono fatti o ne vedono pochi. Non ci credono più e sono stanchi di parlare al vento. Poi c’è il clima avvelenato della politica montegranarese, fatta di tifoserie opposte, dove uno che vota X non può nemmeno avvicinarsi a Y e viceversa. Anche qui il dato è amaro.
La politica ha risposto bene e il dibattito da questa angolazione è stato importante e costruttivo. Ma dell’Amministrazione Comunale c’era solo Beverati, pare perché gli altri “non sono stati invitati ufficialmente”. Nessuno è stato invitato ufficialmente, nemmeno Beverati né tantomeno Antonelli, non lo faccio mai. Se l’argomento interessa si partecipa, l’invito a volte sembra un precetto. Quando organizzai l’assemblea per l’antenna a San Liborio nessuno della maggioranza fu invitato eppure c’erano tutti. In questo caso ne deduciamo che l’argomento centro storico non interessa a Sindaco, Vicesindaco e compagnia, o, quantomeno, non interessa loro discuterne al di fuori delle mura del Municipio. Lo sospettavamo.
Il dibattito è stato acceso ma costruttivo e sono state portate argomentazioni interessanti e proposte valutabili. Quello che è risultato evidente è che manca una progettualità complessa, non c’è una visione di insieme e lo stesso assessore ha dichiarato che, se non riuscirà in tempi brevi almeno a sistemare uno stabile pericolante realizzando al suo posto una piazzetta è pronto alle dimissioni. Se il progetto è tutto qui, il progetto non c’è. E lo dimostrano i numeri e gli investimenti, finora prossimi allo zero.
Beverati e Antonelli si sono detti chiaramente contrari al progetto di rifacimento di viale Gramsci, per il quale si è chiesto da ogni parte di dirottare i fondi verso il centro storico e verso interventi, se non risolutivi, che comincino a creare i presupposti per la soluzione. Ma da lì a bocciarlo ce ne passa, ci vuole coraggio e ci si deve assumere una forte responsabilità politica. Si teme di mettere in crisi la maggioranza, il che significa che esiste una sorta di fiducia imposta sulla questione da qualcuno che ci tiene molto, altrimenti un voto contrario non farebbe cadere una maggioranza stabile. C’è da scegliere se rispettare gli impegni presi con gli elettori (Beverati raccoglie molti voti in centro storico) o con i propri alleati. Oppure trovare la media tra le due cose.
Intanto il centro storico attende. Lo fa da anni e, anno dopo anno, peggiora. La minoranza consiliare sta parlando del problema e lo sta ponendo come obiettivo prioritario. Poco non è.

Luca Craia

venerdì 6 maggio 2016

Lucentini risponde al Sindaco Mancini



Viene proprio da ridere a leggere la Maestra Mancini che parla di una divisione dentro il Gruppo ViviAmo Montegranaro, è come “il bue che dà del cornuto all’asino”.
L’unione e la condivisione di vedute, oltre ad un’amicizia storica, che abbiamo in comune con Gastone Gismondi la maestra non lo può comprendere, perché nel suo gruppo ci sono solo soggetti che passano il loro tempo a prevalere uno sull’altro, senza che ci sia un legame né sociale né culturale che li unisce.
Personalmente l’unica insofferenza che ho è quella verso una donna che si atteggia nel fare il sindaco ma che non ha minimamente idea di ciò che vuol dire amministrare un paese. E si vede.
Il gruppo di ViviAmo Montegranaro è una risorsa per la nostra cittadina perché composto da ex amministratori, imprenditori, giovani, professionisti, commercianti, impiegati, operai e lavora costantemente da due anni, riunendosi settimanalmente, per discutere dei problemi del nostro paese e trovare delle soluzioni anche ai disastri che questa amministrazione sta compiendo. Non c’è mai stato un gruppo di oltre 30 persone che, pur avendo i suoi rappresentanti all’opposizione, continua ad impegnarsi per il bene di Montegranaro. E la Mancini che fa? Cerca di insinuare il tarlo della lacerazione nel nostro gruppo per spostare l’attenzione dai problemi che attanagliano Montegranaro e che lei, incapace, non riesce a risolvere. Basti pensare a come ha gestito la vicenda Vodafone, nella quale ancora oggi continua a proporre soluzioni irrealizzabili cercando di rattoppare una pratica che fa acqua da tutte le parti e con la stessa Vodafone che giorno dopo giorno risponde picche. Tralascio poi il discorso manutenzioni e degrado urbano perché è sotto gli occhi di tutti i cittadini.
Poi c’è un altro aspetto ancora più grottesco e surreale.
Questa donna si preoccupa di inesistenti lacerazioni interne alle opposizioni a distanza di una settimana dall’ultimo consiglio comunale, nel quale Sel ha annunciato la fuoriuscita dalla maggioranza demolendo pezzo per pezzo l’azione di questa giunta. Ripeto, è come “il bue che dà del cornuto all’asino”.
La Mancini ripete spesso che il sottoscritto compie delle manovre di avvicinamento con gruppi di opposizione o pezzi della maggioranza, ma evidentemente è cieca e non ha la percezione della realtà. Non serve marcare questa maggioranza perché fa tutto da sola e se l’atteggiamento di questa donna non cambia probabilmente i banchi dell’opposizione saranno sempre più affollati.
Se su progetti o soluzioni ai problemi i gruppi di Sel, Cinque Stelle, Gianni Basso ed altri della maggioranza vorranno condividere delle strategie comuni, pur nella propria autonomia, non sarò né io e né il nostro gruppo ad ostacolare questo percorso.
Ti ringrazio Ediana, perché ogni giorno confermi ciò che pensavo all’inizio del tuo mandato e cioè che forse era meglio se rimanevi in classe, perché, mettitelo bene in testa, noi non siamo i tuoi alunni.

Capogruppo ViviAmo Montegranaro
     Mauro Lucentini

mercoledì 4 maggio 2016

INCREDIBILE: il Sindaco fa l’opposizione all’opposizione



Solo a Montegranaro accadono queste cose e, per quanto ormai dovrei esserci abituato, ogni volta rimango a bocca aperta davanti alle esternazioni di un Sindaco che tutto fa meno che il Sindaco di tutti. Perché quello che Ediana Mancini sembra non aver ancora capito, nonostante siano passati due anni dal suo insediamento, è che, quando si diventa Sindaco, si è il sindaco di tutti e bisogna porsi al di sopra di certi atteggiamenti politici di basso profilo. Il ruolo istituzionale del Sindaco non è consono a certe uscite velenose e nemmeno a scaramucce e battibecchi. Anche perché il Sindaco, proprio perché è il primo cittadino, dovrebbe avere e mostrare la calma del forte e la serenità indispensabile per governare bene.
Invece il nostro Sindaco sembra non essersi ancora accorta che non è più all’opposizione e che la maggioranza a cui si opponeva poco più di due anni fa ora non governa più. Non si capisce, quindi, perché tanto accanimento e tanta ansia di sputare veleno sull’avversario politico. Sarebbe comprensibile se fosse ancora forza di opposizione ma, santo Cielo, ora governa! L’uscita di stamane sul Carlino sull'avvicendamento tra Lucentini e Gismondi come capogruppo di Viviamo Montegranaro, mettendo il becco in questioni che, sostanzialmente, non la riguardano e non la devono riguardare, cercando di seminare zizzania nella minoranza con una fare anche piuttosto puerile, dà il polso di un atteggiamento per niente consono all’autorità politica più importante del paese. Sarebbe auspicabile un comportamento più istituzionale e che, soprattutto, ci si renda conto che si sta governando e non si sta più all’opposizione. Ne avrebbe grande giovamento anche l’azione di governo.

Luca Craia