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lunedì 10 ottobre 2016

L’informazione renziana nella periferia del potere: il silenzio della stampa sul Consiglio Comunale.



Una discussione durata ore su un solo punto. Nodi politici che si sono presentati tutti in fila, tra dietrologie e arrampicamenti sugli specchi. Accuse, toni che si alzano, contraddizioni. E un sacco di spunti su cui riflettere, su come funziona questa politica moderna, sulla considerazione che ha del cittadino, sul valore che dà alla vita. Tutto questo è andato in scena venerdì sera durante la seduta del Consiglio Comunale che discuteva di sicurezza, quella dei nostri piccoli concittadini ospiti in una scuola che preoccupa molto le opposizioni e per niente la maggioranza. E in mezzo ci sono i genitori di questi bambini, frastornati, assenti, superficiali. A Montegranaro siamo sempre più amorfi, proni, assuefatti a un potere che non ascolta e che promette cose in cambio di silenzio, quieto vivere, ignavia.
Ma il segnale più brutto è avvenuto nei giorni successivi. Un tempo la stampa avrebbe pascolato su quanto è stato visto e sentito venerdì sera a Palazzo Francescani. C’erano argomenti per riempire pagine e pagine, per raccontare e per ragionare. Ebbene: le due testate locali se la cavano con un trafiletto che dice soltanto che la mozione è stata respinta. Punto. Quelle online non ne parlano per niente.
È la fotocopia della stampa nazionale, succube e strumento del potere, o è semplice pigrizia? Non lo so, ma è preoccupante. Se l’informazione non informa, se non dà spazio a temi così importanti come la sicurezza di una scuola che ospita cinquecento bambini, se non analizza la politica e tutto quello che viene rappresentato in un contesto così pregno di significati, c’è davvero qualcosa che non funziona. E qualsiasi lestofante vada al potere può fare quello che vuole: non lo contesterà nessuno.

Luca Craia

mercoledì 2 marzo 2016

Micro e macro cosmi: Montegranaro specchio dell’Italia



Ho sempre sostenuto e continuo ad avere ampie dimostrazioni del fatto che il nostro piccolo microcosmo montegranarese rispecchi, in scala ridotta, esattamente il macrocosmo nazionale. Ne ricalca la mentalità, le dinamiche, le strategie. I nostri personaggi sembrano la caricatura rimpicciolita di quelli che si muovono nello scenario più ampio nazionale. È per questo, immagino, che molti lettori di questo blog che non vivono le nostre vicende e non ne sono coinvolti se ne appassionano comunque.
Ieri guardavo, sulla pagina Facebook di un’amica, la propaganda renziana a Roma, fatta di cartelloni che inneggiano ai presunti grandi risultati ottenuti dal nostro governo nazionale, che va ad aggiungersi a una campagna di informazione abilmente pilotata che esalta ogni minima azione del Primo Ministro e dei suoi sodali ma ne nasconde tutte le magagne, che sono tante. E pensavo: non è forse quello che fanno, in piccolo, a Montegranaro?
La strategia è la medesima, la politica la stessa. Proclami, autoesaltazioni, occupazione sistematica della stampa. Il Comune di Montegranaro sta producendo almeno un comunicato stampa al giorno, comunicando un nulla sostanziale, elencando liste di numeri e mistificando una realtà fatta di un’azione amministrativa pericolosamente pressappochista. E lo si fa occupando i giornali che quotidianamente pubblicano paginate di parole vuote per riempire spazi che, magari, potrebbero riportare un pericoloso dissenso. Con ogni evidenza, non è importante informare ma creare un’opinione. Si cerca di porre rimedio a un’immagine negativa fornita fino a poco tempo fa creando una coltre di fumo che disorienti l’elettore distratto, dando l’impressione che si stia ottenendo chissà quale risultato mentre la realtà è ben diversa. Questa di chiama propaganda di regime.
Con Renzi pare che questo sistema funzioni. Chissà se sarà lo stesso per la giunta Mancini?

Luca Craia

domenica 6 dicembre 2015

L’informazione di regime nel microcosmo



Sapevo che era in uscita un comunicato di SEL che, giustamente, voleva replicare alle gravi accuse e alle bugie del Sindaco sulla creazione del gruppo autonomo. Sapevo anche che doveva uscire sabato ma poi c’è stata la “tempesta Antonelli” che, giustamente, ha occupato spazi di informazione e, quindi, aspettavo di leggere le considerazioni della segreteria del partito di sinistra oggi, domenica. Una testata non mi ha deluso, anche perché, leggendoli, i ragionamenti di Luciani meritavano spazio per il loro peso politico. E non mi ha deluso nemmeno l’altra testata, perché non le ha pubblicate. Non ha pubblicato una notizia bomba, che potrebbe creare un mezzo terremoto nel panorama politico montegranarese. Ha preferito dare spazio a frivolezze e al solito spot di Beverati ma per questa notizia, che cambia molte cose a Montegranaro, no, niente spazio.
È da tempo, da quando hanno cambiato corrispondente (ma forse è solo una coincidenza) che questo giornale si comporta quasi fosse l’organo ufficiale dell’amministrazione Mancini, con qualche sporadico articolo critico che sembra servire solo a creare una parvenza di imparzialità. È da tempo che il questo giornale seleziona con cura le notizie in modo che ne esca un’immagine positiva del governo montegranarese. Oggi si è registrato un episodio limite, uno di quelli che ti fanno capire come vanno le cose in Italia, riducendo il tutto nella scala del nostro microcosmo.
Non pubblicare il comunicato di SEL potrebbe essere una scelta editoriale, potrebbe essere motivabile dalla necessità di dare spazio a notizie più importanti o che fanno vendere più copie. Ma, spulciando il giornale, queste notizie non ci sono, quelle pubblicate sono infinitamente meno interessanti. Allora perché? Sarebbe interessante una spiegazione, magari prima della querela più volte minacciata nei miei confronti. Ma se le cose in Italia vanno male è anche perché l’informazione si fa così.

Luca Craia