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mercoledì 15 aprile 2015

Mettiamoci l’auto in tasca e portiamocela a casa



Si avverte la cittadinanza che a far data da giovedì 16 aprile 2015 e fino al 16 maggio 2015, (salvo eventuali proroghe), avranno inizio i lavori di consolidamento della scarpata di Viale Gramsci. Pertanto la corsia di marcia posta a ridosso dei giardini sarà vietata alla sosta ed alla fermata con rimozione e poi sarà preclusa al transito veicolare e pedonale per tutta la durata dei lavori. Invece la corsia davanti ai negozi sarà percorribile in senso inverso a quello attualmente in vigore, pertanto sarà transitabile con direzione Largo Conti verso via Zoli, come avviene nel periodo del Veregra Street Festival. Inoltre nei parcheggi a ridosso di tale corsia sarà instaurato un regime di sosta con disco orario per 1 ora, che varrà dal lunedì al sabato con orario 8.30-12.30.

Con questo comunicato apparso sulla pagina Facebook del Comune di Montegranaro si informano i cittadini di quanto è stato deciso circa la circolazione e la sosta in viale Gramsci durante la presenza del cantiere che opererà sulla frana. È chiaro che tutto questo comporterà disagi anche pesanti e che questi disagi sono pressoché inevitabili. Spiace, però, constatare che, ancora una volta, non si è posta alcuna attenzione nei riguardi dei residenti del centro storico. Questi subiranno una drastica riduzione dei posti auto. Gli stessi posti auto saranno utilizzati da coloro che arrivano da altre zone e, essendo ridotti, diventerà difficile per chiunque parcheggiare. Considerato che il parcheggio Zed è solitamente poco usato sarebbe stato ragionevole convogliarci il traffico di passaggio e riservare alcuni posti in viale Gramsci ai residenti. Così non è stato, come del resto non è mai. Per cui chi vive da quelle parti si attrezzi per parcheggiare a Santa Maria o per mettersi l’auto in tasca.

Luca Craia

sabato 7 marzo 2015

L’Italietta delle raccomandazioni alla montegranarese



Credo che siamo tutti concordi sul fatto che uno dei problemi fondamentali del Paese sia il meccanismo, al quale poi, prima o poi, tutti o quasi ricorriamo (francamente io faccio parte del quasi) che ci fa rivolgere all’amico potente o inserito in un contesto in maniera favorevole perché in qualche maniera faccia il nostro interesse anche a scopo di ledere l’interesse, quando non il diritto, altrui. Sto parlano, in parole povere, della perversione culturale rappresentata dalla raccomandazione.
È uno dei grandi mali di questo paese ed è talmente radicato nella nostra cultura che non ci sembra nemmeno che sia cosa così cattiva e ingiusta. Ma, se ci pensiamo bene, quando riceviamo un favore è conseguenza logica che qualcuno ne rimanga danneggiato. Questo perché il favore giocoforza ci fa ottenere un beneficio che spetterebbe ad altri, altrimenti, spettasse a noi, non servirebbe il favore, la raccomandazione, ma solo l’esercizio del nostro diritto.
Rimango basito, quindi, nell’apprendere dal Corriere Adriatico di oggi che il nostro Comune riceve € 45.000 quale parziale rimborso delle spese sostenute per l’alluvione (di per sé buona notizia) grazie all’interessamento della Consigliera Regionale Letizia Bellabarba. Che vuol dire? Che senza l’intervento della Bellabarba questi fondi non sarebbero arrivati? Le dichiarazioni del Sindaco rese alla stampa non lasciano dubbi. Dite la Sindachessa: “come aveva già fatto per la frana di viale Gramsci, senza il suo aiuto (della Bellabarba, ndr) non saremmo riusciti a ottenere un contributo regionale. Oltretutto noi avevamo anche una sentenza che ci condannava”.
Quindi, secondo il nostro Sindaco, abbiamo ottenuto dei soldi che non ci spettavano solo grazie all’intervento della Consigliera Regionale del Pd. Se questo sia o no legale non è mio mestiere stabilirlo. Posso però affermare che mi pare immorale, perché questi soldi, se ci sono arrivati tramite l’intercessione dell’amico potente di turno, sono stati evidentemente tolti a qualcuno che ne aveva più diritto di noi. Francamente me ne vergogno. È, infine, stupefacente che lo si dichiari apertamente sul giornale, magari con lo scopo di favorire la campagna elettorale della Consigliera amica. Credo che ciò testimoni la perdita totale di ogni inibizione, lo smarrimento del senso della legalità, la fine di ogni moralità. Perché se proprio si vuole essere scorretti non vedo la necessità di farsene anche un vanto sulla stampa.

Luca Craia

venerdì 13 giugno 2014

Frana di viale Gramsci: responsabilità e monito



Che il dissesto della scarpata di viale Gramsci sarebbe diventato il Problema con la P maiuscola per l’amministrazione comunale appena insediata era già evidente prima ancora che questa si insediasse, prima ancora che si votasse, se vogliamo. Oggi che sappiamo anche i numeri, da un punto di vista economico, con i quali la frana andrà a gravare sul bilancio comunale e, di conseguenza, sulle tasche dei cittadini ci possiamo rendere conto che siamo di fronte ad una situazione forse mai verificatasi prima a Montegranaro, un’ecatombe finanziaria di gran lunga più grave della pur grave questione dei debiti fuori bilancio che ha fatto da ago della bilancia per la campagna elettorale. Sappiamo che sono allo studio soluzioni percorribili per non andare a disintegrare ogni programmazione e investimento futuro, ciononostante la situazione è estremamente preoccupante per urgenza e costi.
Trovare le responsabilità non è dietrologico: serve ad evitare che, in futuro, vadano a verificarsi circostanze analoghe. Il primo dubbio che si possa avere, e in molti lo avemmo già all’epoca, è circa l’opportunità dell’opera di “pulitura” della scarpata effettuata un paio di anni fa. Un’opera, si ricorderà, estremamente radicale che estirpò tutta la vegetazione spontanea nata lungo il dirupo. In molti, dicevamo, allora ci chiedemmo se questo non avrebbe portato conseguenze sulla tenuta stessa della scarpata. E la scarpata non ha tenuto, chissà se anche per questo motivo.
Si tratta, comunque, di terra da riporto. Chi ha qualche anno in più ricorderà che il limite del viale era molto più arretrato rispetto a oggi e che, nei primissimi anni ’80, si ampliò la larghezza del viale riportando grossi quantitativi di terreno e detriti. La domanda, ora, è questa: era opportuno costruire sopra tutto l’arredo urbano dell’attuale giardino? I calcoli fatti erano esatti?
Non sono certamente alla ricerca di un colpevole, semmai mi sto chiedendo se non si sia commesso qualche errore in passato remoto o recente. Individuare l’errore, ripeto, serve o dovrebbe servire a non commetterlo più in futuro. Credo che l’amministrazione comunale dovrebbe adoperarsi anche per questo, oltre che per sanare con la massima sollecitudine questa emergenza che ha già privato Montegranaro di uno e forse del principale luogo di aggregazione cittadina.

Luca Craia

lunedì 26 maggio 2014

Il vero grande problema per la prossima amministrazione




Mentre siamo tutti ancora in trepidante attesa di sapere chi reggerà le sorti di Montegranaro per il prossimo quinquennio, mentre la campagna elettorale si è incentrata soprattutto sullo scambio di accuse e sul rimpallo di responsabilità circa i debiti fuori bilancio che la prossima amministrazione dovrà gestire, non vorrei fosse sfuggito ai più quello che è e sarà probabilmente il vero grande problema da risolvere, quello che dissanguerà le già esangui casse comunali e che forse bloccherà ogni ulteriore intervento o investimento: il dissesto idro-geologico della scarpata di viale Gramsci.
La situazione è preoccupante: sta cedendo a vista d’occhio, la faglia si muove e la crepa avanza anche al di fuori del tratto transennato. Rimediare costerà tantissimo, forse più di un milione di Euro. E rimediare è improcrastinabile e urgentissimo. Non si può attendere oltre, si rischia di vedere crollare il salotto cittadino. E crollerà, se dovesse accadere, sulla sottostante circonvallazione, chiudendo l’arteria viaria principale. Un problemino niente male per il prossimo sindaco. Auguri.

Luca Craia