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mercoledì 26 novembre 2014

Razzismo e realismo. L’estremizzazione del problema immigrati danneggia tutti.



Vi riporto un messaggio inviato sulla pagina Facebook dell’Ape da una lettrice. Lo riporto integralmente e poi vorrei usarlo come base di partenza per un breve ragionamento:

“Racconto quello che mi è capitato stamattina al mercato: sto in piazza San Serafino. Mentre cammino mi sento dietro le spalle un vocione che dice: “mi dia qualcosa”. Mi giro: un nero - niente contro i neri, preciso. Sincera non portavo un soldo, mi stavo facendo solo un giro per il mercato, non è detto che si va sempre in giro con i soldi, gli ho risposto che non portavo una lira. Mi giro a mezza faccia lo vedo che fa il segno di darmi un calcio. Aveva una faccia cattiva. Parlando con alcuni piazzisti mi hanno detto che questo gira spesso e che molti cominciano ad avere paura. Beh, io non ho visto in giro un vigile urbano, vorrei sapere cosa fanno tutto il giorno”.

Tralascio il commento sui vigili urbani che, purtroppo, come sappiamo, sono fortemente sotto organico e non possono controllare capillarmente il territorio come dovrebbero. Parto da questo racconto che, forse, è uno come tanti che si sentono in giro, per analizzare la questione dei rapporti tra Italiani e immigrati. Nella fattispecie il questuante è un nero ma potrebbe essere stato di qualsiasi razza. Potrebbe essere anche stato italiano anch’egli e questo avrebbe probabilmente spostato la percezione del pericolo anche se non l’avrebbe certo annullata.
Il punto a cui vorrei brevemente giungere è questo: sulla questione dell’immigrazione si stanno estremizzando le posizioni. Da una parte ci sono i garantisti, che per puro principio vorrebbero la massima apertura verso coloro che vengono in Italia in cerca di una vita migliore. Dall’altro ci sono i cosiddetti “italianisti”, ossia coloro che rigettano totalmente l’idea di accoglienza degli immigrati suffragati dai problemi connessi alla crisi economica. Nel mezzo non si sentono voci.
La questione, invece, è piuttosto complessa e, come sempre, la realtà va analizzata con una mediazione delle due posizioni. Non è mia intenzione farlo in questa sede, ma credo che l’estremizzazione di queste interpretazioni stia danneggiando prima di tutti gli immigrati stessi. Infatti, la percezione che il cittadino mediamente ha della figura dello straniero è esemplificata splendidamente dal racconto di cui sopra. È evidente che personaggi “diversi”, senza lavoro, senza fissa dimora, possano generare ansia e sensazione di pericolo. E questa sensazione è esatta, non è frutto di razzismo ma della constatazione di un dato di fatto. L’uomo descritto dalla nostra amica rappresenta davvero un problema.
L’esasperazione delle posizioni e dei messaggi mediatici che arrivano su questo argomento acutizzano, però, queste percezioni non perché siano inesatte ma perché le fanno tendere alla generalizzazione. Da qui qualsiasi straniero diventa un pericolo. Invece è necessario distinguere le varie situazioni. Diventa quindi indispensabile una regolamentazione legislativa molto più precisa dell’attuale, che distingua i veri rifugiati dai semplici immigrati, che dia il massimo sostegno umano a chi ne abbia bisogno ma che non vada mai a ledere i diritti dei cittadini italiani. L’Italiano deve sentirsi tutelato dal proprio Stato, solo in questo modo potrà serenamente accettare lo straniero. E il primo a beneficiarne sarà proprio quest’ultimo.

Luca Craia

martedì 7 ottobre 2014

SENTINELLE IN PIEDI E CERVELLI SDRAIATI - DI ANNA LISA MINUTILLO



Siamo stati educati ad essere rispettosi, tolleranti, umani ma ogni giorno assistiamo a qualcosa che va contro tutte queste belle parole e non importa in che ambito, purtroppo è così.
Non si rispettano i diritti dei lavoratori (almeno di quelle poche persone che un lavoro lo possiedono ancora). Si è capaci solo di fare la gara per togliere loro ciò che in molti anni di scioperi, manifestazioni, discussioni si era cercato di difendere e di mantenere ancora.
Non si tollera minimamente chi la vede in modo differente da noi, che sia nell’ambito politico (anche se la politica non esiste davvero più, lo spettacolo a cui assistiamo quotidianamente tutto si può chiamare tranne che politica) che nell’ambito sociale, nella religione ed anche per quanto riguarda i gusti o le preferenze sessuali.
Dell’umanità poi non parliamone proprio, non c’è rispetto per le donne, brutalmente macellate, anche decapitate, ma tutto passa in sordina. Come sempre, tanto erano “solo” delle donne infondo. Nulla di che, come se esistesse una morte di serie A ed una di serie B.
Ora anche questo “spettacolino” delle sentinelle in piedi, che serve forse a qualcuno per sviare l’attenzione (che è già molto poca) dalle malefatte di chi “dovrebbe” dare una giusta direzione a questo Paese zoppo, ferito e bistrattato nei modi peggiori.
Ci si ritrova in piedi, sentinelle di chi e di cosa poi? Mai richieste queste figure che dovrebbero avere alla base l’amore cristiano e non sono capaci neanche di prendersi per mano fra loro, sempre lì a giudicare, a puntare l’indice contro chi ha qualcosa di “differente” da loro, anche se in questo caso si differisce solo nel modo di intendere la sessualità non di certo nell’aspetto infondo.
Tutte creature di Dio, di questo Dio che ama, tollera, rispetta, educa, che è morto affinchè ognuno fosse libero, potesse dire la sua, non perdesse la speranza, continuasse a vivere sempre nell’amore, in nome di questo amore con cui spesso ci si riempie solo la bocca e basta. Eh sì, perché amare ed impegnarsi realmente per farlo è tutt’altra cosa!
Non penso che i gay, le lesbiche, i transgender abbiano bisogno di essere difesi da me, sto scrivendo perché mi vergogno di pensare a quanto siano ancora insiti nelle persone sentimenti di non tolleranza come questo.
E’ sacrosanto che ci siano visioni della vita differenti, che si abbia la libertà di poterlo fare da entrambe le parti ma alla fine di cosa stiamo parlando però?
Mi chiedo come mai le sentinelle non si mettano in piedi tutte e così coese quando si tratta di stipendi e posti di lavoro rubati.
Mi domando perché le sentinelle non si mettano in piedi quando ci sono i diritti delle donne e dei bambini da difendere.
Mi domando come mai non si mettano in piedi quando vedono persone che hanno stuprato, rubato o ucciso essere poi rilasciate e magari con tanto di posto di lavoro assegnatogli alla faccia di chi ha studiato una vita, ha svolto i lavori più umili per arrivare dove è arrivato e molti non c’è l’hanno nemmeno fatta.
Mi domando perché non scattino in piedi quando si vedono lavoratori, imprenditori che si arrendono e si danno fuoco, si gettano da cavalcavia o dai loro balconi di casa o si impiccano all’interno della loro aziende che una volta erano floride e produttive.
Mi domando perché non si mettano in piedi davanti a chi snobba e deruba oppure uccide i “barboni ”nelle strade, senza pietà, a bastonate, senza ritegno, senza rispetto, così, quasi per gioco.
Mi domando perché non parlino laddove bisognerebbe parlare e di cose da dire ve ne sarebbero un’infinità. No, sanno solo guardare con sospetto, temere, tacere, voltarsi dall’altra parte, scrollare le spalle e dire che ciò che sta accadendo non è per colpa loro ma intanto non muovono un dito, niente di niente, silenzio ed indifferenza, solo questo.
Mi domando perché non scattino in piedi quando dopo i mercati, nei bidoni della spazzatura vedono le persone che potrebbero avere l’età dei loro nonni cercare di mettere insieme il pranzo e la cena prelevando rifiuti e scarti pur di mangiare qualcosa.
Mi domando perché non scattino in piedi davanti ai contenitori della Caritas e permettano che gli indumenti smessi vengano prelevati e vengano venduti da qualcuno ai mercatini così che una buona azione fatta per aiutare qualcuno in difficoltà diventi fonte di speculazione e di guadagno per altri.
Mi domando dove siano tutte queste partecipanti figure quando assistono allo spettacolo che molti “preti” offrono ai danni di minori e di indifesi senza per questo ricevere discredito durante le loro funzioni/finzioni religiose.
Mi domando dove stia tutta questa attenzione, dove risieda questo senso di giustizia e di rispetto, di fratellanza di umanità quando intorno continuano ad accadere indisturbate queste cose ,quando ghettizzano anche chi fra loro decide di separarsi o di divorziare non ritenendolo più neanche degno di accostarsi all’eucarestia.
Non possono comprendere oppure non vogliono, non possono parlare oppure vorrebbero, non sono pronti oppure accampano scuse?
Il problema qui sarebbe quello di vedere due persone dello stesso sesso che si ama? Che vorrebbe potersi realizzare accanto all’oggetto del suo amore? Che vorrebbe poter avere tanto amore da destinare a qualche bimbo che spesso viene dimenticato in qualche istituto ma che se portato fuori non rappresenta più fonte di guadagno?
Il problema sarebbe questo? Per questo si scatta in piedi?
Onestamente mi vergogno per loro, mi vergogno per questa indifferenza che ci circonda, mi vergogno perché nessuno si ferma mai a riflettere due secondi e cerca di pensare quanto sia difficile cercare di farsi accettare da questa società per ciò che realmente si è ,mi vergogno per la pochezza che si sbandiera dietro a frasi fatte ed a slogan che ormai suonano come dischi rotti, che promettono e non mantengono.
Mi vergogno per vivere in un mondo dove molte sono le persone con preferenze sessuali differenti che si sono suicidate e comprendo bene che se si è ciechi nei confronti di tutte le cose narrate sopra questa mia ultima affermazione scivolerà sicuramente nel dimenticatoio dell’insensibilità.
Perdiamoci dietro ai matrimoni di attori ,sviamo sempre i problemi che ci circondano, dimentichiamoci di un paese con poco futuro ,diamo sempre il meglio di noi, che non si sollevi mai la testa mi raccomando ,che si scatti in piedi ma si tenga staccato il cervello ,volesse mai che se lo si aziona ci si rende conto dello sconforto di vivere in un luogo così ,in un mondo che non è più un mondo, che si provi la vergogna di vedere come questo mondo sia stato rovinato da personaggi in giacca e cravatta e non di certo da persone con i tatuaggi ,che cercano di colorarlo questo mondo e di avere il coraggio di sbatterci sul muso quanto la “diversità” sia invece arricchimento e crescita ,ah già dimenticavo: per comprendere questo dovreste avere anche il cervello che scatta in piedi e quello è sdraiato fra mille favole in cui non credete più nemmeno voi. Che pena!

mercoledì 10 settembre 2014

Polemica strumentale dello Sportello Animali contro Arkeo



Contesto con forza la pubblicazione sulla pagina Facebook dello Sportello per i Diritti degli Animali del Comune di Montegranaro (e sulla mia personale), da parte della responsabile Francesca Testella, di un’accusa infamante verso l’associazione Arkeo che presiedo. La Testella accusa Arkeo e il sottoscritto di “ipocrisia”, perché avremmo raccolto le firme per la questione piccioni. Dice Francesca Testella: “le firme avrebbero portato all'abbattimento”. Evidentemente non ha letto il testo della petizione dove, da nessuna parte, è richiesta questa pratica alla quale siamo contrari e che è, oltretutto, illegale. Arkeo non si è nemmeno posto il problema dell’abbattimento in quanto questa pratica non è legale in Italia e, reputando l’ente pubblico Comune ligio alla legalità, abbiamo soltanto richiesto di attuare misure adatte al contenimento del numero dei piccioni. Ribadisco la nostra contrarietà a qualsiasi forma di violenza.
Resta il fatto che l’accusa della Testella è grave ed è strumentale. La nostra associazione, nei nostri spazi comunicativi, ha sempre dato risalto ad iniziative a difesa degli animali. Abbiamo anche ampliamente promosso la festa degli animali organizzata dalla stessa Francesca Testella e, se non siamo stati presenti, è perché la stessa festa è stata spostata dalla data programmata e quel giorno eravamo impegnati in altre cose. Al nostro interno ci sono persone attive nel campo della tutela degli animali e ciascuno di noi è assolutamente contrario ad ogni forma di violenza verso gli stessi. Affermare il contrario è falso.
Oltretutto è grave contestare l’uso della raccolta firme, metodo democratico e civilissimo. Evidentemente dalle parti di piazza Mazzini si ha un concetto di democrazia diverso dal nostro, ma questo è il nostro metodo di lavoro: partecipazione popolare e proposte. È un metodo valido come fare anticamera davanti all’ufficio dell’assessore preposto per chiedere per favore la soluzione di un problema, ma questo non è il nostro stile, si rassicuri la responsabile dello Sportello Animali.
La questione dei piccioni è gravissima, di lungo respiro, ed è stata fin qui sottovalutata dall’Amministrazione Comunale, lasciando il centro storico in mezzo ai miasmi del guano di piccione per tutta l’estate. Evidentemente Francesca Testella non ha un quadro preciso del problema né conosce il centro storico di Montegranaro. Arkeo si è fatta interprete dell’esigenza dei residenti e non che chiedono maggior decoro, rispetto e tutela della salute umana che, questo sì, nella nostra ottica è prioritaria su tutto. Auspichiamo che vengano prese tutte le misure necessarie per risolvere il problema e troviamo superfluo augurarci che non venga fatto alcun male alle bestiole, cosa che è assolutamente illegale oltre che riprovevole.

Luca Craia