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mercoledì 8 gennaio 2014

La sinistra nostrana snobba i social. Attenzione ai suicidi politici.



Interessante e, per certi aspetti, divertente, non fosse per le solite implicazioni che poi vanno a coinvolgere tutti ripercuotendosi nella cosa pubblica, il siparietto apparso sulla bacheca Facebook di un noto esponente Pd nostrano, ex dirigente del partito, dove il proprietario della suddetta bacheca  mostrava tutta la sua preoccupazione per lo stato di salute dell’ex segretario nazionale Pierluigi Bersani. Nel solito dibattito che ne seguiva a mezzo commenti, con giuste considerazioni sul livello ormai paleontologico delle discussioni sul social, avvelenate da violenza e turpiloquio, si inseriva il segretario della sezione locale spiegando che, sulla pagina Facebook ufficiale del Pd, non aveva ritenuto opportuno scrivere nulla al riguardo proprio per evitare la ridda di commenti idioti che ovunque possiamo leggere, e definendo il social network un “luogo per dementi”.
Tralascio un certo moto di stizza nel leggere questa definizione essendo io un frequentatore di questo luogo e quindi anch’io definibile, a sua detta, demente, condivido la risposta datagli dal proprietario della suddetta pagina, nella quale il tutto avveniva, che accusava di arretratezza i vertici del suo partito che, in effetti, dimostrano scarso interesse se non poca dimestichezza con i mezzi di comunicazioni più moderni della lettera col francobollo. Se spulciamo, infatti, la spoglia pagina Facebook del Pd locale ci rendiamo conto di quanto poco la si utilizzi: non vi sono articoli, interventi, spiegazioni. O la sinistra di casa nostra snobba (come pare di leggere) il mezzo virtuale o ha qualche difficoltà nel suo utilizzo. Peccato, perché altri lo stanno facendo egregiamente e ottenendo anche risultati notevoli (misti anche a qualche figuraccia, che ci sta).
I social network sono certamente una giungla nella quale si possono incontrare brutte bestie che urlano, imprecano, menano (virtualmente) e rifiutano la dialettica dell’intelligenza. Ma ci sono anche molte persone raziocinanti che lo utilizzano per confrontarsi con facilità con gli altri, comunicare e condividere idee, pensieri e concetti, per concordare azioni, per divulgare il proprio progetto. Ci sono politici, anche nostrani, che fanno largo uso di Facebook anche per farsi propaganda e, visto che siamo in piena campagna elettorale, mi pare legittimo e furbo usare ogni mezzo, anche il social, per dialogare coi cittadini. Piuttosto che definirli dementi.
Una considerazione sullo scontro, se così lo possiamo definire, tra i due esponenti della sinistra di casa nostra: è la prima volta, almeno in pubblico, che si nota la contrapposizione che c’è, ed è forte, tra la vecchia guardia e la nuova all’interno del partito. La sinistra è nota per la propensione al suicidio politico, votandosi contro, facendo propaganda contro i propri candidati eccetera eccetera. Lo ricordiamo bene, almeno alcuni di noi, cosa accadde alle ultime amministrative, quando, avendo la possibilità di vincere facile pozzipozzipopopò causa la spaccatura a destra, si preferì remare contro il candidato sindaco espresso dalle primarie. Stavolta, con il totale rovesciamento del vertice del partito a livello locale e con la spaccatura che si evidenzia tra la vecchia dirigenza e la nuova, cosa dobbiamo aspettarci?

Luca Craia