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sabato 9 luglio 2016

1200 firme. Scommettiamo che Perugini se ne frega?



1200 firme (1186, esattamente), 64 timbri di esercizi commerciali, tanta gente di Montegranaro, giovani, anziani, operai, imprenditori, tutti che, durante Veregra Street, in un contesto che portava al divertimento e al rilassamento, al pensare ad altro, hanno trovato tempo, voglia e spazio per siglare la petizione, magari facendosi largo tra la barriera umana allestita dall’Amministrazione Comunale davanti all’ex farmacia, forse casualmente, forse per dissuadere chi volesse entrare, chissà.
Sono tante, 1200 firme, tantissime per Montegranaro, dove la gente di solito se ne frega e si fa i fatti propri, dove si sta molto attenti a non esporsi perché non si sa mai, dove il clima è intimidatorio come mai. 1200 firme sono poco meno del 10% della popolazione, sono il 13% dell’elettorato. Cosa chiede tutta questa gente? Chiede di essere ascoltata, chiede la famosa democrazia partecipata, chiede che le decisioni che interessano direttamente la collettività e che possono influenzare l’economia di chi investe nella propria attività vengano prese ascoltando le esigenze e le necessità di chi è coinvolto. Chiedono quello che un’amministrazione che aveva promesso il massimo della partecipazione e della trasparenza dovrebbe dare senza che venga chiesto.
Sono scettico. Da quel che si sa l’assessore ai lavori pubblici Aronne Perugini ha blindato il progetto, dando una sorta di aut aut ai propri colleghi: o i lavori dietro le mura si fanno o tutti a casa. E per qualcuno andare a casa sarebbe un bel problema, anche se gli salverebbe faccia e carriera politica. Non pare ci sia spazio per revisioni, suggerimenti, partecipazione. Non pare ci siano i presupposti perché l’istanza di tutta questa gente sia accolta.
E questa istanza si lega alle necessità di un centro storico che cerca e chiede aiuto da anni, un centro storico che necessità di investimenti e che, ancora una volta, vede cifre ridicole assegnate per interventi che diventano solo pagliacciate. Montegranaro non è più il ricco paese di un tempo, dove si potevano spendere cifre importanti anche per l’effimero. Oggi i monumenti in vita, i mausolei dell’assessore o del Sindaco non possono essere più accettati. Si renda conto, Perugini, che sul suo monumento autocelebrativo di viale Gramsci potrebbe anche scrivere il suo prematuro epitaffio politico.

Luca Craia

lunedì 18 gennaio 2016

Riordino di viale Gramsci: i commercianti bocciano il piano



Si è tenuta questa sera la riunione dei commercianti del centro, convocati dal Comune per illustrare loro il progetto di riordino di viale Gramsci, largo Conti e piazza Mazzini. Lo stesso progetto era stato presentato alla cittadinanza qualche tempo fa riscuotendo forti critiche e molti mugugni. Stessa sorte ha avuto questo pomeriggio. Infatti alla riunione, che è stata piuttosto partecipata, i commercianti quasi all’unisono hanno bocciato il piano chiedendo, al contrario, più posti auto e il mantenimento dei due sensi di marcia. Direi che, quindi, questo progetto non stia incontrando consensi alcuni e che, forse, è il caso di rivederlo e magari accantonarlo.

Luca Craia

martedì 13 ottobre 2015

Bancarelle davanti alle vetrine. Commercianti stanziali penalizzati.



La fiera della festa del Patrono è sempre stata un’ottima occasione commerciale per i negozianti montegranaresi. Ovviamente debbono fare i conti con i tanti ambulanti che partecipano al mercato ma rimane la possibilità di avere un gran numero di potenziali clienti in giro per il paese. Il discorso, però, funziona se il negozio rimane ben visibile cosa che, nel corso dell’ultima edizione, in molti casi non è accaduto. In particolare lungo viale Zaccagnini le bancarelle degli ambulanti sono state poste davanti alle vetrine dei commercianti residenti. Questo, mi pare, è molto penalizzante per chi paga regolarmente le tasse al Comune e svolge un’azione sociale dando servizi e tenendo vivo il paese. Credo che i commercianti montegranaresi meritino un po’ più di rispetto.

Luca Craia