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venerdì 9 ottobre 2015

Il Comune se la prende comoda e perde il finanziamento per il Cinema



Non so se sia il giornalista un po’ confuso, che sul giornale addirittura fa suonare il violino a Francesco Di Rosa, o qualche politico nostrano in vena di autolesionismi, fatto sta che leggere l’articolo sull’apertura presunta (tocca presumere, perché, visti i ritardi, faccio come San Tommaso e credo quando tocco) riapertura del La Perla suscita me ilarità mista a un po’ di stizza. Infatti è curioso quanto si dichiara, appunto, sui ritardi. Il giornale dice che, visto che ormai aprire per lo spettacolo di Celestini (vendendosi la pelle prima di avere ammazzato l’orso) non era stato possibile, allora se la sono presa comoda per fare le cose per bene.
Ok, ci sta, anche perché sembra che restaurare il lampadarione centrale sia stata impresa titanica. Però, poco più avanti nell’articolo, si dice che i finanziamenti per convertire il cinema al digitale sono stati persi perché il cinema era chiuso. A parte che, presentando un progetto in cui si fossero fornite date certe sull’apertura si sarebbe potuto tranquillamente concorrere al finanziamento, fosse vera l’impossibilità di partecipare per la chiusura della sala, perché allora se la sarebbero presa tanto comoda? Perché non si sono sbrigati?

Luca Craia

sabato 13 giugno 2015

Che fine ha fatto il Cineteatro La Perla?



Doveva essere pronto ad aprile per lo spettacolo di Ascanio Celestini ma oggi, che è giugno inoltrato e Veregra Street è alle porte, non sappiamo a che punto stanno i lavori di ristrutturazione del nostro cineteatro. Si sono complicate le cose? Forse. Si è partiti il ritardo? Altrochè! Ci sono cose che i cittadini non sanno? Molto probabile. Fatto sta che il cantiere esterno è stato smantellato, evidentemente per dare spazio al Festival imminente, mentre all’interno non si sa a che punto si sta ne qualcuno si è preoccupato di farci sapere qualcosa. Si riapre a settembre? Si pensa a una programmazione per l’inverno? È ora di metterci mano, ma se non c’è il teatro…

Luca Craia

martedì 3 febbraio 2015

Con “Sarà un Paese” un messaggio positivo dalle associazioni.



Parte da un’idea di Milko Cotica, il presidente dell’associazione Extravillage, la proiezione gratuita del film “Sarà un Paese” di Nicola Campiotti, il lungometraggio sostenuto dall’Unicef e dal Mibac che, al confine tra documentario e finzione, cerca di portare un messaggio di speranza per un Paese in difficoltà come il nostro. Ed è proprio per amplificare il messaggio positivo che le associazioni Arkeo, GO Genitori Oggi, L’Altritalia, GTM, Oltre, Archeoclub, Il Labirinto, Granarium e, naturalmente Extravillage, insieme alla Pro Loco hanno aderito all’invito di Cotica. L’intento è di dare il via a una rassegna che, come dice Milko Cotica, vada a “proporre alla cittadinanza una rassegna che guardi al futuro con ottimismo e con quella mentalità propositiva che, giorno dopo giorno, sta venendo meno”. Sarà, quindi, solo il primo di una serie di film proposti per dare un messaggio di speranza. La proiezione avverrà presso l’Auditorium Officina delle Arti venerdì 6 febbraio alle ore 21,00. L’ingresso è gratuito. L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Montegranaro.

Luca Craia

lunedì 26 gennaio 2015

Il La Perla e le promesse disattese




Non è solo il palazzetto dello sport a essere fortemente in ritardo rispetto a quanto garantito dall’Amministrazione Comunale di Montegranaro. Non dimentichiamoci il nostro cine-teatro. Doveva essere pronto a inizio 2015 ma, alla fine di gennaio, ancora non si parla nemmeno di far partire i lavori. E i lavori non sono semplici da fare, richiedono tempo.
Il teatro fu chiuso dal Commissario Prefettizio perché non corrispondente alla normativa antincendio. Sembrava cosa banale e sistemabile in poco tempo ma, conducendo dei sopralluoghi più approfonditi, ci si è resi conto che, invece, il problema è ben più serio e comporta delle criticità strutturali notevoli, come per il bellissimo lampadario centrale, quello che simboleggia in qualche modo il teatro stesso, che sembra essere fissato in maniera non idonea e, quindi pericolosa. Quindi i lavori di messa a norma sono diventati più complicati e lunghi da eseguire e, anche partissero domani, richiederebbero qualche mese. Va comunque detto che la situazione era già nota prima delle elezioni.
Certamente non si farà in tempo per il concerto programmato dall’Associazione Amici della Musica per domenica 8 febbraio, data in cui doveva suonare l’Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta dall’ottimo Alessio Allegrini proprio nel nostro teatro, cornice perfetta per un evento di tale importanza. Invece il concerto sarà dirottato al solito Auditorium Officina delle Arti dove l’orchestra riuscirà a sistemarsi, magari un po’ stipata, e supplire all’indisponibilità del teatro principale.
E chissà se si farà in tempo per lo spettacolo di Ascanio Celestini, programmato per il 24 aprile. La vedo molto dura perchè i lavori dovrebbero durare appena tre mesi, compreso smontaggio e rimontaggio delle suppellettili e relative pulizie. Considerando la velocità con cui si procede di solito in questi casi ci vorrebbe un miracolo.
Direi, quindi, che siamo di fronte all’ennesima promessa non mantenuta, che si somma a quella del palazzetto (e a molte altre inserite nel programma elettorale). Di chi sarà la colpa ora? Dell’impresa? Del Commissario? Della passata amministrazione? O magari mia, che impegno troppo qualche amministratore sui social network e gli impedisco di concentrarsi nell’amministrare?

Luca Craia