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sabato 19 settembre 2015

Farmacia e indennità: ecco la soluzione



Abbiamo discusso ampiamente, nel gruppo Facebook dell’Ape Ronza, riguardo la questione sollevata ieri dal Sindaco sul Corriere Adriatico, organo ufficiale del Comune di Montegranaro, per la quale ci si lamentava del fatto che, con le dimissioni di Paolo Gaudenzi dal CDA della Farmacia Comunale, il Comune avrebbe subito un aggravio di spese di 4000 Euro a causa dell’indennità da erogare al nuovo consigliere da nominare al posto del dimissionario, visto che Gaudenzi aveva rinunciato a tale indennità.  Ci siamo domandati, come dal mio pezzo apparso sul blog ieri, come mai ci fosse questo problema quando basterebbe che il nuovo membro rinunci a sua volta al compenso.
È difficile pensare che Paolo Gaudenzi sia la sola persona di Montegranaro tanto generosa da sacrificare il proprio tornaconto economico a favore della collettività. Così ho proposto al gruppo di trovare dei volontari disposti a candidarsi al ruolo di consigliere di amministrazione della Farmacia Comunale rinunciando al proprio consenso. Per ora ne abbiamo trovati sei (in poche ore) e contiamo di avere una rosa di almeno una decina di nomi a breve.
Proporremmo questa lista di volontari all’Amministrazione Comunale che così potrebbe risolvere il problema di cui si lagnava il Sindaco. Proporremmo anche che la somma di 4000 Euro risparmiata venga utilizzata (con vincolo) per un progetto utile alla collettività come, ad esempio, il trattamento della flora del cimitero o per la pulizia del centro o per finanziare maggiore personale per la mensa scolastica. L’idea è ancora in gestazione ma ne ho valuto parlare perché ero preoccupato per l’agitazione del Sindaco traspirata dall’articolo del giornale. Stia pur tranquilla, la dottoressa Mancini, che i cittadini di Montegranaro sono molto più generosi di quello che pensa.

Luca Craia

lunedì 8 giugno 2015

Casa di Riposo. Pd – ubaldiani: ci sarà da divertirsi?



Il ragionamento fatto nel suo articolo di ieri da Marisa Colibazzi non fa una piega: la surroga della Strappa, dimessasi dal CDA della Casa di Riposo perché eletta in Consiglio Comunale (e attualmente è assessore competente proprio per la Casa di Riposo stessa), dovrebbe spettare alle minoranza in quanto Cristiana Strappa era stata nominata come rappresentante dell’opposizione, in quota Ubaldi. Solo che, nel frattempo, la minoranza in Consiglio Comunale è diventata maggioranza e, quindi, l’attuale Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo si è trasformato da espressione della maggioranza a espressione della minoranza.
In tutto questo va considerato anche il ruolo del rappresentante nominato all’epoca dall’altro pezzo di minoranza, il Partito Democratico, ma che, essendo collocabile nell’area piddina che fa riferimento ai Franceschetti (a quel tempo saldamente in sella alla segreteria), certamente non è in rapporti idilliaci con l’attuale maggioranza politica cittadina. Il CDA della Casa di Riposo è, quindi, totalmente sotto il controllo di uomini inquadrabili nell’area di minoranza consigliare o, comunque, non nell’area di maggioranza. Cosa accadrà con la surroga? Forse niente, forse prevarrà il buon senso e la minoranza non vanterà diritti su questo seggio vacante. Sarebbe auspicabile e plausibile.
Ma ci potrebbero essere (e, conoscendo i soggetti, sono quasi sicuro che ci saranno, anche se si farà di tutto per non farlo sapere) attriti e scintille nella stessa maggioranza. La Strappa era in quota Ubaldi. Questi, avendo un insaziabile appetito di poltrone, difficilmente cederà a un rappresentante di altre aree della maggioranza, anche perché il Pd è comunque rappresentato all’interno del CDA, seppure da un elemento appartenente all’opposizione (e che opposizione) interna. Ma non credo che il Pd si senta in questo modo rappresentato.
Consideriamo anche che ora il Pd ha ottenuto quello che voleva, con la Presidenza della Provincia data a Perugini anche grazie agli sforzi propagandistici di Ubaldi (ricordiamo il famoso SMS ma anche le pittoresche uscite sulla stampa) e che, quindi, ora può sentirsi sciolto da vincoli. Credo che si profili un interessantissimo scontro tra il Pd e gli ubaldiani.
E non dimentichiamoci che anche il Presidente del Consiglio Antonelli rappresenta un’anima a se stante e potrebbe pretendere qualcosa. Non credo, infine, che Sel andrà a vantare pretese. Finora ha solo preso schiaffi e, probabilmente, continuerà a prenderne fino a che non ne potrà più e uscirà dalla maggioranza, salvando quel poco che rimane della propria credibilità. Ma mai dire mai: potrebbero pretendere anche loro quella poltrona che, a questo punto, sarebbe davvero stretta. Ci sarà da divertirsi. Forse.

Luca Craia



giovedì 28 maggio 2015

E la casa di riposo?



Se ne fece un gran parlare, nei mesi scorsi, con titoloni sui giornali, dichiarazioni bellicose del Sindaco, dell’onnipresente vicesindaco, di vari esponenti della maggioranza eccezion fatta per l’assessore ai servizi sociali che, pure, era forse il più titolato a parlare. Oggi, invece, sulla vicenda Casa di Riposo è calato il silenzio.
Ricordiamo le posizioni contrapposte, con l’amministrazione comunale decisa a sostituire il CDA e il presidente Melchiorri pronto a dare battaglia per difendere l’ultimo anno e mezzo di mandato che aveva ancora davanti. Accuse pesanti (mai circostanziate), dichiarazioni velenose e sempre quel pesante silenzio di Cristiana Strappa, competente in materia per assessorato ed ex consigliera dello stesso Consiglio di Amministrazione e, per questo, presumibilmente a conoscenza della situazione sia dal punto di vista del CDA stesso che dell’amministrazione.
Alla fine si giunse al diktat del Sindaco che stabilì motu proprio (si fa per dire) che il CDA sarebbe stato rinnovato coattivamente entro marzo. Marzo è passato da un pezzo e non si è saputo più nulla. Si sarà scordata, la Sindachessa, dei propri propositi? Saranno rientrati gli appetiti di poltrone di frange della maggioranza? Si sarà compresa l’enormità dell’errore, sia politico che mediatico, che si stava commettendo? Auguriamocelo. Ciononostante il danno è fatto e questa vicenda, già fino a ora, ha dimostrato ampliamente il sistema di ragionamento di chi detiene il potere e la smania sempre più forte di occupare quanti più spazi possibili. Non so quali fattori nuovi siano intervenuti per far desistere dal proposito, almeno a marzo, l’amministrazione comunale. Fatto sta che anche questo silenzio, questo modo di non parlare più delle cose sperando che la gente dimentichi non depone affatto a favore della tanto sbandierata trasparenza.

Luca Craia