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lunedì 11 luglio 2016

Case popolari: nuove assegnazioni in arrivo ma i regolamenti non si toccano



C’è un silenzio assordante sull’argomento “case popolari”, che pure pochi mesi fa aveva fatto clamore, smosso l’opinione pubblica e mobilitato cariche istituzionale e partiti politici. Oggi invece non parla nessuno. Forse è la paura di essere indicati come razzisti, visto il clima a dir poco teso dove basta una parola fuori dal coro per essere accusati di squadrismo xenofobo e anche peggio.
Fatto sta che il problema esiste ed è serio. È evidente che gli attuali regolamenti siano fortemente sbilanciati e che favoriscano gli stranieri piuttosto che gli Italiani: le ultime unità abitative assegnate sono state tutte consegnate a extracomunitari. Non esiste un criterio che, ad esempio, attribuisca maggior punteggio in base a quanto si è contribuito alla spesa sociale, pagando le tasse in Italia. I cittadini italiani sono penalizzati dal meccanismo del reddito Isee per vari motivi, dalla minor presenza di figli all’avere qualche risparmio sudato da parte. Sarebbe opportuno introdurre dei meccanismi che possano riequilibrare l’assegnazione, in modo che l’edilizia popolare non sia destinata in via esclusiva agli stranieri come avviene ora.
Sono questi gli squilibri che danno alla gente la percezione dell’ingiustizia, percezione motivata e concreta che rischia di sfociare in xenofobia e violenza. È importante, quindi, fare attenzione a questi rami di welfare sia per una questione di giustizie ed equità sia per mantenere una pace sociale sempre più a rischio.
A Montegranaro, dopo le richieste del Presidente del Consiglio Antonelli e di Fratelli d’Italia, il Sindaco aveva risposto che non c’erano assegnazioni di case popolari in vista, per cui non era necessario mettere mano ai regolamenti in questo momento. Il Sindaco non sapeva che, invece, da lì a breve si sarebbe dovuto procedere all’assegnazione di nuovi alloggi, come attestato dalla Determina n. 77 del 21/04/16 (stranamente pubblicata sull’Albo Pretorio solo a luglio) che ordina dei lavori di manutenzione proprio in vista dell’assegnazione delle case. Poco importa se il Sindaco parlasse di cose che ignorava o che mentisse, fatto sta che il problema c’è e va affrontato con urgenza. Ma, a quanto pare, non interessa più nessuno.

Luca Craia

sabato 9 luglio 2016

Assegnato un altro alloggio popolare. Ma non s’era detto che non serviva toccare i regolamenti?



Le bugie hanno le gambe corte, specie quando, per quanto a malincuore, i provvedimenti vanno resi pubblici. Ad esempio qualcuno ricorderà quando il Sindaco (sindaca, sindachessa?) di Montegranaro affermò che non era necessario mettere mano ai criteri di assegnazione delle case popolari, come richiesto dal suo Presidente del Consiglio Comunale Walter Antonelli e dalla sezione montegranarese di Fratelli d’Italia? La dottoressa Mancini motivò il suo diniego affermando che non erano previste a breve nuove assegnazioni di case popolari, per cui il problema ce lo saremmo posto a tempo debito. Questo accadeva pochi mesi fa.
Con determina numero 148 del 21/06/2016, invece, si assegna un appartamento sito in via Cardinale Svampa a una signora di origine straniera (strano). Alla signora è stata data, come da regolamento, la possibilità di scegliersi l’appartamento che preferiva e la signora ha scelto questo nonostante fosse più piccolo rispetto a quanto gli spettasse.
Tutto regolare, tutto secondo legge e regolamenti. E so anche cosa mi si potrà rispondere: l'assegnazione era già stata fatta nel 2014. Certo, ma l'appartamento è stato consegnato oggi. Forse sarebbe il caso di riprendere la discussione e vedere come poter modificare i criteri di assegnazione, perché altrimenti tutti gli alloggi popolari verranno assegnati a cittadini stranieri e questo, consentitemi, crea giocoforza i presupposti per attriti e difficoltà di integrazione. La questione, più che di razzismo, è di equità. E di non dire le bugie.

Luca Craia

mercoledì 29 giugno 2016

Il problema dell’ “Hotel Haus” si sposterà al centro storico? Allora sarà risolto.



Siamo in molti a temere che la questione del palazzo Leombruni-Botticelli, il cosiddetto Hotel Haus nostrano, andrà a interessare (e ad aggravare) il centro storico. Le cinque famiglie che sembrerebbero rimaste senza alloggio, anche se a tutt’oggi nessuno le ha cacciate e avrebbero tutto il tempo di trovare una nuova casa, molto probabilmente andranno a chiedere sostegno ai servizi sociali comunali. Questo potrebbe significare che il Comune provvederà a trovare un alloggio provvisorio che, visto come vanno di norma le cose, diventerà di fatto definitivo. E gli alloggi disponibili sono tutti nel centro storico.
In questo modo si risolverebbe il problema delle famiglie senza casa ma si aggraverebbe quello della ghettizzazione del centro storico. Ora mi aspetto il solito coro dei benpensanti pronti a dare del razzista a chiunque soltanto osi toccare l’argomento ma, come ho più volte dichiarato, penso che la concentrazione di cittadini stranieri, specie della stessa etnia o della stessa matrice culturale, in una zona urbana ben definita equivalga alla costruzione di un ghetto. E costruire un ghetto è razzismo, porsi il problema no.
In questo modo il centro storico di Montegranaro diventerà ancora di più città araba, gli Italiani che vi risiedono diventeranno ancora di più ospiti a casa loro ma, soprattutto, gli stessi stranieri non avranno alcun motivo o stimolo per cercare di integrarsi. E questo è male per tutti.
Solo che, se tutto ciò accadrà nel centro storico, quartiere sconosciuto soprattutto alla politica e al governo cittadino, sarà come se il problema fosse risolto. Occhio non vede cuore non duole, e quello che accade nel centro storico, purtroppo, lo vede solo chi ci vive.

Luca Craia