Visualizzazione post con etichetta bisacci. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta bisacci. Mostra tutti i post

domenica 25 gennaio 2015

La maggioranza vendicativa e l’ira del farmacista


Avevo capito che c’era stato un accordo tra le farmacie e il Comune per tornare alla turnazione senza Monte Urano ma, evidentemente, mi ero sbagliato. In realtà pare che la cosa sia stata imposta dall’alto, senza sentire il parere di chi, poi, questi turni li deve fare mentre sindaco e assessori dormono al calduccio. Mi era anche parso di aver capito che questa amministrazione avesse intenzione di fare un punto fondamentale del proprio operato della concertazione e del confronto tra Comune e cittadini (ivi compresi anche gli operatori economici) ma anche qui mi pare di aver sbagliato. Del resto in questi primi mesi di vita l’amministrazione Mancini si è confrontata davvero poco con la cittadinanza e non sembra avere intenzione di cambiare registro (vedi il bilancio non più partecipato, ad esempio). Tant’è che i farmacisti, molto democraticamente, sono chiamati a lavorare di più di notte: deciso dal Sindaco e non si discute.
E anche Bisacci: ma su! Come si fa a pensare che questa possa essere una vendetta della giunta perché il farmacista più noto della città a quanto pare sta aprendo un contenzioso col Comune per la politicamente incredibile storia della variante al piano regolatore. Come si fa a pensare che questa amministrazione sia anche minimamente vendicativa, piccosa, irascibile. Solo perché sono più dediti a litigare coi cittadini che ad ascoltarli? Solo perché stanno facendo dell’approvazione di norme a ridosso di provvedimenti che possano creare disagio a qualcuno non troppo vicino a loro una prassi (vedi caso Venanzi)? Suvvia, magari saranno un pelino permalosi, ma vendicativi? Come si fa a pensarlo? (per chi non ci arriva, e sono tanti, sono sarcastico).

Luca Craia

venerdì 3 ottobre 2014

Antonelli: non c’è collegialità, nessuno mi ha consultato. Mi stanno sostituendo con Basso?



Non comprendo e mi amareggia come il Sindaco e la Giunta hanno gestito la vicenda dei tre Consiglieri di Montegranaro Riparti che non hanno votato la variante al PRG di Bisacci. Non si può processare con tanto di condanna il capogruppo Eros Marilungo prima di averlo ascoltato, ciò può sembrare il rimprovero di un maestro al suo scolaro che non ha fatto bene i compiti assegnati o l'atteggiamento intransigente di una feroce dittatura. Io, della vicenda, mi assumo la mia parte di colpa perché non ho supportato tali consiglieri allo scopo di permettere loro un consapevole e sereno voto. Il corpo giudicante, ovviamente senza avermi comunicato nulla, avrebbe già deciso di far decadere il capogruppo Marilungo sostituendolo con Gaudenzi, alla faccia della collegialità. Forse allora le voci che mi davano come detronizzato da Presidente in favore di Gianni Basso poi non erano tanto infondate. Credo che la maggioranza più che fare un processo al suo interno per un errore veniale di percorso a cui tutti forse abbiamo concorso, farebbe meglio a sottolineare il comportamento della minoranza targata Gismondi-Basso, che ha gestito per il 99% tutta la variante, poi nel momento cruciale ha abbandonato la barca a modo di Schettino. Debbo segnalare che ho molto apprezzato il comportamento di Giovanni Marilungo, esempio di coerenza e serietà nella vicenda Bisacci, forse l'unico attore che è uscito bene da questa brutta storia.

Walter Antonelli

martedì 30 settembre 2014

E i nuovi dissidenti?



Se l’atteggiamento del gruppo di Gastone Gismondi è politicamente comprensibile, anche se, per coerenza, mi sarei aspettato un voto contrario e non un’uscita dall’aula piuttosto pilatesca (tralasciando le dichiarazioni di voto abbastanza sconcertanti), visto che la storia della variante della discordia nasce e cresce proprio sotto la loro amministrazione, quello dei tre fuoriusciti dalla sala ma facenti parte (ancora?) della maggioranza non si comprende. Non si comprende soprattutto perché non lo hanno spiegato, pur avendone piena facoltà. Sara De Luca, Sara di Chiara e Eros Marilungo non hanno partecipato al voto sulla variante al Piano Regolatore perché…. e tocca mettere i puntini di sospensione. Eppure, da un punto di vista di coerenza politica, avrebbero dovuto essere coesi con la loro maggioranza, visto anche il programma che, suppongo, anche i tre conoscono e che dovrebbero aver sottoscritto. Allora? Che è successo? E, soprattutto, fanno ancora parte della maggioranza o si apre una crisi, invero non troppo preoccupante visto anche il “Basso salvagente” sempre a disposizione. Rimane lo stupore di fronte a una politica che continua ad essere assolutamente lontana dalla realtà, dalle esigenze dei cittadini e dalla coerenza.

Luca Craia