venerdì 13 maggio 2022

Ora i piccioni devastano anche le campagne. È ora di pensare a un rimedio a livello territoriale.

La denuncia della Cia-Agricoltori della provincia di Fermo circa i danni provocati dai piccioni alle coltivazioni di girasoli riaccende i riflettori sul problema rappresentato dai voltatili che diventa a livello globale. Abbiamo sempre visto la presenza dei piccioni nei centri abitati, in particolare nei centri storici, come causa di danni e degrado, nonché come potenziale pericolo sanitario. Il punto di vista degli agricoltori aumenta il livello di pericolosità dell’eccessiva presenza di questo animale e ci fa capire che il problema si risolve solo se lo si affronta a livello territoriale.

Scacciare i piccioni da una determinata area significa spostare il problema altrove, non risolverlo. Le varie iniziative prese dai singoli Comuni, quindi, non sono risolutive ma risultano essere dei semplici palliativi, traslando i danni prodotti dai colombi in altri posti, siano essi altri centri urbani o le campagne. Occorre quindi affrontare il problema in maniera più ampia, coinvolgendo più soggetti territoriali. Ci sono sistemi di controllo della presenza dei volatili totalmente incruenti, che agiscono esclusivamente sul numero della popolazione limitandone la riproduzione. Occorre però che questi sistemi siano applicati su larga scala e sull’intera area del Fermano. Forse, ora che i danni sono quantificabili, si potrà avere maggiore coscienza di quanto sia dannosa la presenza dei piccioni.

 

Luca Craia

 


 

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