mercoledì 15 settembre 2021

Simona Lupini e Marta Ruggeri (Movimento 5 Stelle): “Marche Regione in transizione, approvata all'unanimità la nostra mozione: trasformare in opportu

Comunicato integrale 

Le difficoltà economiche delle Marche sono evidenti a tutti, a certificarlo ora è anche la Commissione Europea. Nella nuova programmazione dei fondi comunitari Marche e Umbria sono passate dallo status di regioni sviluppate a regioni in transizione, andando così ad aggiungersi ad Abruzzo, Molise e Sardegna. Nei nuovi indici emessi a dicembre dalla Commissione, che andranno a costruire la base della programmazione futura, le due regioni si collocano sotto la media europea per PIL pro-capite e occupazione, con un preoccupante tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile.

Da qui, l'attivismo di consigliere regionali e parlamentari marchigiani del Movimento 5 Stelle: negli scorsi mesi, l'onorevole Patrizia Terzoni si era attivata alla Camera assieme ad altri colleghi per chiedere alle Marche l'estensione alle due regioni delle politiche di coesione e degli incentivi per il Sud.

A questa proposta, avevano fatto eco le consigliere regionali marchigiane, con una mozione proposta da Simona Lupini insieme alla collega capogruppo Marta Ruggeri.

La mozione, discussa nel Consiglio del 14 settembre dopo quasi 5 mesi, è stata accolta all'unanimità dal Consiglio, con una discussione costruttiva tra le diverse parti sulle modalità più adatte a rilanciare la competitività della Regione.

Questo pezzo della Terza Italia, che si contraddistingueva fino a pochi anni fa per una forte vocazione manifatturiera e artigiana, ha ceduto in maniera drammatica: siamo stati per anni una delle regioni più industrializzate d’Europa, ma dopo la crisi  del 2009 abbiamo avuto una caduta consistente del PIL, gravi crisi industriali e accentuati processi di delocalizzazione, con il distretto industriale di Fabriano nell’occhio del ciclone. È il caso di crisi industriali come Ardo, Indesit, Whirlpool, Tecnowind ed Elica. A questo si sommano gli effetti devastanti del terremoto del 2016” ha spiegato in Consiglio Simona Lupini.

Il passaggio a regione in transizione è la presa d’atto di una grave difficoltà, ma occorre fare in modo che possa rivelarsi anche un’opportunità. Aumenteranno sensibilmente i fondi europei – di oltre il 70% - e sarà necessario adeguare anche il quadro di aiuti italiani. Misure come la decontribuzione del 30% per i dipendenti, sgravi rafforzati sugli assunti under 35 e altre iniziative di questo genere devono coinvolgere anche il nostro territorio” continua la consigliera, sollecitando l'azione della Giunta presso i parlamentari e la conferenza Stato-Regioni “È necessario contrastare delocalizzazioni e crisi aziendali richiede misure specifiche per favorire la competitività delle imprese, la diversificazione dei mercati, il reshoring di attività dall’estero, o l’arrivo di nuovi investitori“.

Stimolate dal caso ELICA, sia la Giunta sia il Partito Democratico, sono al lavoro su varie proposte, come la ZES e la Zona Logistica Semplificata Rafforzata: la proposta del Movimento 5 Stelle è di andare ad intervenire sulle condizioni strutturali, prendendo atto delle profonde trasformazioni dell'economia regionale, che richiedono una riconversione radicale e condizioni di vantaggio specifiche per chi assume e chi investe, intervenendo con urgenza.

Il rischio è che il deteriorarsi delle condizioni economiche e sociali del territorio le disperda, impedendo il rilancio di un territorio che ancora oggi esprime un grande know-how. Dovere della Regione è non limitarsi a reagire alle crisi, a non rincorrere le crisi, ma programmare il futuro e creare le condizioni migliori per poter rilanciare i distretti industriali dei nostri territori.

Nessun commento:

Posta un commento