lunedì 6 settembre 2021

La destra montegranarese, Basso, gli ascensori e i peperoni.

Si ripropone, come i peperoni, come il ponte sullo stretto di Messina. Ogni tot anni, a Montegranaro, torna l’idea dell’ascensore, che pare piacere molto a quella destra di fatto figlia di Basso, padre putativo un po’ assente che ogni tanto va a casa a benedire o a dare una sberla ai figli. Basso è l’uomo che ha ideato la Montegranaro moderna, coi suoi pregi e i suoi difetti, è l’uomo che ha inventato viale Gramsci, che prima di lui era una pietraia dove i muratori buttavano i calcinacci; è l’uomo delle fontane, della “città giardino”, è l’uomo della Torre Zed, la torre dell’ascensore.

Ed eccolo qua, l’ascensore, che ritorna ogni tanto a fare capolino nei programmi e, ora che i figli putativi di Basso hanno fatto tutti pace e si sono riaccasati insieme, nel programma un bell’ascensore, magari due, non potevano mancare. È quell’idea di politica un po’ altisonante, fatta di progetti buoni che abbisognano dell’opera faraonica, manco che, ne fossero privi, perderebbero di valore.

L’ascensore che collega viale Gramsci a piazza Mazzini è una sciocchezza di cui abbiamo già parlato in passato. Intendiamoci: serve un collegamento rapido con il centro storico, ma farlo in mezzo al giardino con tanto di spettacolare passerella, pare solo un colpo da “sboroni”. Tanto più che abbiamo il pregresso non proprio positivo: i problemi alla torre Zed non si contano. Magari un po’ di sobrietà in più non guasterebbe.

 

Luca Craia


 

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