lunedì 14 settembre 2020

Calcinaro definito “boss del sud” si arrabbia. Il vizio dell’insulto della sinistra inquina la campagna elettorale.



Non è solo la campagna elettorale per le regionali delle Marche a essere inquinata da un’abbondante dose di cattiveria a fronte di un sostanziale vuoto di contenuti, con una sinistra che ha incentrato tutta la strategia promozionale sul discredito dell’avversario quando non l’insulto vero e proprio. Anche alle comunali di Fermo non si scherza, tanto che il Sindaco uscente, Paolo Calcinaro, in corsa per il secondo mandato, è sbottato su Facebook contro alcuni candidati di centro-sinistra che, coi termini, non ci vanno delicati per niente. Pare infatti che uno lo abbia chiamato “giullare”, appellativo davvero poco rispettoso ma che è nulla di fronte alla definizione di “boss del sud” usata da un altro candidato.  

Invito ancora una volta il centrosinistra fermano di concentrarsi sui temi, sulle proposte (quelle concrete e fattibili ovviamente) e naturalmente anche su critiche, o a far capire alla gente la attuale credibilità di uno schieramento dopo il naufragio delll'ultima amministrazione di centrosinistra in città” dice Calcinaro su Facebook “e non usare il proprio tempo in attacchi personali scriteriati, anche cattivi, tesi al discredito della figura personale”.

L’invito del Sindaco fermano andrebbe accolto non solo per il rispetto che dovrebbe esserci tra avversari politici ma soprattutto per quello verso l’elettorato che sta assistendo attonito a una campagna elettorale davvero brutta, che avvilisce la politica e ne allontana i cittadini per bene.

 

Luca Craia

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