lunedì 24 agosto 2020

Case popolari: i candidati si impegnino a cambiare la legge di assegnazione. Evitiamo nuovi ghetti.

I criteri di assegnazione degli alloggi popolari sono stabiliti da una legge regionale. Per quanto si cerchi di modificarli a livello comunale, la modifica rimane relativa in quanto la disciplina generale resta immutata. Molti comuni marchigiani hanno cercato negli anni di porre rimedio a una legge regionale sbagliata, che stabilisce parametri rigidi all’interno dei quali le assegnazioni avvengono in maniera fortemente sbilanciata a favore degli stranieri e a discapito degli Italiani meno fortunati. Alcuni parametri possono essere ritoccati, ma senza una modifica sostanziale, le iniziative a livello comunale rimangono poco più che palliativi.
Sempre che vi siano. Il problema è molto sentito, tanto che a Montegranaro abbiamo assistito a diverse iniziative, una delle quali, quella dell’ex Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, portò in Consiglio una mozione che impegnò il Consiglio stesso e la Giunta a modificare il regolamento comunale. A Montegranaro, però, al contrario di altri comuni, non si è fatto nemmeno quello ed esiste un regolamento che premia in via assoluta i cittadini stranieri. La conseguenza più pesante di questo stato di cose, oltre all’evidente ingiustizia, è che si creano dei veri e propri ghetti per stranieri, con tutte le conseguenze sociali che ne conseguono, a partire dall’integrazione ostacolata.
È quindi chiaro che serva una modifica radicale alla legge o, meglio, una legge nuova che riporti i criteri di assegnazione degli alloggi popolari a un livello più equo e più razionale, anche in funzione della realtà sociale che si sta delineando e a una previsione economica per il futuro tutt’altro che rosea per i cittadini italiani. In questa fase di campagna elettorale, quindi, sarebbe bene che i vari candidati alla Presidenza della Regione e al ruolo di Consigliere si esprimano su questa materia e, chi lo ritiene giusto e opportuno, prenda un impegno fin d’ora per sanare una questione tutt’altro che marginale.

Luca Craia