sabato 18 luglio 2020

Acquaroli querela Zingaretti. La campagna elettorale della sinistra, piena di fango e vuota di argomenti.


La cena di Acquasanta è stato un episodio di cui si poteva fare a meno, anche se credo che Francesco Acquaroli fosse realmente inconsapevole dei particolari incriminati quando vi ha fatto una breve apparizione. Ma utilizzarla come unico argomento per sminuire, anzi, infangare l’avversario politico, come sta facendo il PD anche grazie all’ausilio di giornalisti più o meno compiacenti, è davvero misero e ci dà l’esatta misura di quanto sia altrettanto misera la proposta politica della sinistra marchigiana.
Dovrebbe essere sufficiente stigmatizzare quanto sopra, ma evidentemente per Acquaroli la misura si è colmata ed ha deciso di passare al contrattacco, evitando, però, intelligentemente di farlo sullo stesso livello. “Ho dato mandato ai miei legali di querelare per diffamazione il presidente del PD, Nicola Zingaretti. Ogni giorno continua a raccontare menzogne sul mio conto, dichiarando che avrei "organizzato iniziative per ricordare la marcia su Roma", segno che non abbia alcuna idea di cosa stia parlando. Lo sfido a dimostrare quanto sostiene di fronte ai giudici in tribunale. Ora basta”, ha scritto in una nota che ha diffuso alla stampa. Chissà che questo sia utile a fermare il lancio di fango e a riportare la discussione sui temi.
Le Marche hanno tantissimi problemi irrisolti, e credo che sarebbe rispettoso per gli elettori parlare di questi, piuttosto che impegnare tutte le proprie energie per diffamare, oltretutto in maniera evidentemente infondata.

Luca Craia