sabato 27 giugno 2020

Risorgimarche: a volte ritornano. Anzi, ritornano sempre.


Eravamo tutti un po’ in ansia per le sorti di Risorgimarche quest’anno. Eravamo in pensiero, perché pensavamo che, con la pandemia in corso, dalla quale si direbbe che ancora non siamo fuori, gli organizzatori, con giudizio e buon senso, avrebbero preferito saltare l’edizione 2020. Invece no, pare proprio che anche quest’anno arriverà il messia, con tanto di barba d’ordinanza, a ordinare alle Marche di alzarsi e camminare. 
In verità, gli anni passati, le Marche non è che gli abbiano dato un granchè retta: le macerie del terremoto sono rimaste più o meno dov’erano, le case non si sono ricostruite da sole, la gente andata a vivere altrove non è tornata anche perché, diciamolo, dove tornava? 
Ma gli organizzatori barbamuniti del festival non demordono e anche quest’anno cercheranno di fare il miracolo, magari facendo risorgere le Marche non solo dal terremoto ma anche da covid e dai suoi effetti. E chissà che non ci riescano. Non poniamo limiti alla provvidenza, e nemmeno ai poteri taumaturgici della barba di Marcorè.

Luca Craia