giovedì 7 maggio 2020

Maturità: il ministro tira a indovinare e crea il caos tra gli studenti.


Chi governa ha il dovere di prendere decisioni giuste, ponderate e adeguate, e di prenderle nei tempi giusti. Chi governa ha il dovere di rispettare i cittadini e di agire con rispetto nei loro confronti. Tutto questo, il Ministro Lucia Azzolina, sembra non saperlo. La questione della maturità 2020 è una barzelletta che non fa ridere. I maturandi sono sballottati da mesi tra lezioni online da seguire faticosamente anche a causa del pessimo stato delle connessioni italiane e ordine o contrordini circa il loro immediato futuro, quell’esame che li attende da qui a poco.
L’ultima novità è la tesina, venuta in mente al Ministro solo ieri, 6 maggio, a poco più di un mese dalla maturità (che comincerà il 17 giugno) e comunicato urbi et orbi su Facebook, come se Facebook fosse diventato la Gazzetta Ufficiale. Scrive il Ministro:
«Tenendo conto del percorso didattico effettivamente svolto, nel dettaglio l’esame sarà articolato così:
a) discussione di un elaborato concernente le discipline di indirizzo;
b) discussione di un breve testo, già oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana durante il quinto anno;
c) analisi, da parte del candidato, del materiale scelto dalla commissione;
I candidati esporranno altresì le esperienze svolte nell’ambito dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento e saranno accertate le conoscenze relative a “Cittadinanza e Costituzione”.
La prova potrà valere fino a 40 punti, mentre il peso dei crediti complessivi sarà ricalibrato fino ad un massimo di 60 punti».
Pretendere di realizzare una tesina da maturità (non da terza media) in un mese mentre si prepara tutto il resto dell’esame significa o avere dei superpoteri e credere che ce li abbiano tutti o non avere la minima idea di quello che si pretende che la gente faccia. Gli studenti sono stressati dalla situazione, dal superlavoro che comporta seguire delle lezioni virtuali, del fatto di non avere il supporto fisico e la presenza dell’insegnante. Ora si aggiunge questo nuovo motivo di preoccupazione e ansia. Evidentemente il Ministro non si rende conto di cosa sta combinando. Ma è in buona compagnia.



Luca Craia