Da lunedì prossimo sarà possibile onorare i defunti
con la celebrazione delle esequie cattoliche. È un passo avanti rispetto a
oggi, in quanto finalmente è possibile dare l’ultimo saluto con dignità, anche
se con grandi limitazioni. L’Arcivescovo di Fermo, Monsignor Rocco Pennacchio,
ha diramato gli orientamenti da seguire per la celebrazione delle esequie,
orientamenti che fanno seguito alle disposizioni della CEI e del Ministero
degli Interni.
Come si sa, il funerale si potrà celebrare in chiesa
al cospetto dei soli parenti più stretti del defunto e al massimo con la
presenza di quindici persone. L’ingresso in chiesa sarà controllato da un
incaricato del parroco che garantirà il rispetto delle norme e provvederà alla
misurazione della temperatura corporea dei partecipanti tramite un misuratore
digitale che sarà fornito in tempi strettissimi a tutte le parrocchie dalla
Curia. Con una temperatura corporea superiore a 37,5° non sarà possibile
partecipare. I partecipanti dovranno essere muniti di mascherina, possibilmente
di guanti e mantenere le distanze sociali stabilite per legge.
Fermo restando che sarà possibile scegliere se
celebrare la messa, la sola liturgia della parola o la sola benedizione della
salma al cimitero, nel caso si celebri l’Eucarestia, la Comunione sarà
distribuita dal celebrante direttamente al posto dei partecipanti senza che
essi si muovano. Chi vuole ricevere la Comunione deve rimanere in piedi.
È triste non poter dare l’estremo saluto in
maniera più partecipata ma, purtroppo, queste misure sono imposte dalla particolare
situazione, anche se, a mio parere, risultano troppo restrittive almeno sul
numero dei partecipanti, così come non si capisce perché venga impedita la
stessa celebrazione della Messa col popolo mantenendo misure di sicurezza
simili e, quindi, idonee.
Luca Craia