sabato 2 maggio 2020

I funerali in tempo di epidemia: le disposizioni della Diocesi di Fermo


Da lunedì prossimo sarà possibile onorare i defunti con la celebrazione delle esequie cattoliche. È un passo avanti rispetto a oggi, in quanto finalmente è possibile dare l’ultimo saluto con dignità, anche se con grandi limitazioni. L’Arcivescovo di Fermo, Monsignor Rocco Pennacchio, ha diramato gli orientamenti da seguire per la celebrazione delle esequie, orientamenti che fanno seguito alle disposizioni della CEI e del Ministero degli Interni.
Come si sa, il funerale si potrà celebrare in chiesa al cospetto dei soli parenti più stretti del defunto e al massimo con la presenza di quindici persone. L’ingresso in chiesa sarà controllato da un incaricato del parroco che garantirà il rispetto delle norme e provvederà alla misurazione della temperatura corporea dei partecipanti tramite un misuratore digitale che sarà fornito in tempi strettissimi a tutte le parrocchie dalla Curia. Con una temperatura corporea superiore a 37,5° non sarà possibile partecipare. I partecipanti dovranno essere muniti di mascherina, possibilmente di guanti e mantenere le distanze sociali stabilite per legge.
Fermo restando che sarà possibile scegliere se celebrare la messa, la sola liturgia della parola o la sola benedizione della salma al cimitero, nel caso si celebri l’Eucarestia, la Comunione sarà distribuita dal celebrante direttamente al posto dei partecipanti senza che essi si muovano. Chi vuole ricevere la Comunione deve rimanere in piedi.
È triste non poter dare l’estremo saluto  in maniera più partecipata ma, purtroppo, queste misure sono imposte dalla particolare situazione, anche se, a mio parere, risultano troppo restrittive almeno sul numero dei partecipanti, così come non si capisce perché venga impedita la stessa celebrazione della Messa col popolo mantenendo misure di sicurezza simili e, quindi, idonee.

Luca Craia