È stato raggiunto
ieri un accordo tra il Governo e la Conferenza Episcopale Italiana tramite il
quale sarà finalmente possibile per i fedeli cattolici tornare alla
celebrazione della Santa Messa e dell’Eucarestia. Come si ricorderà, nonostante
fosse attesa la riapertura delle chiese per il 4 maggio scorso,
inaspettatamente il Governo aveva deciso di non concederla, generando amarezza
nei cattolici e una reazione piuttosto forte da parte della CEI. Ora si
recupera questo errore e si dà la possibilità ai Cristiani di seguire
liberamente il proprio culto, ma ci sono misure atte alla salvaguardia della
salute comune che vanno tassativamente rispettate, e di questo la
responsabilità è certamente in capo alle Parrocchie ma anche ai fedeli stessi
che sono chiamati a rispettarle. Vediamole:
- l’accesso ai
luoghi di culto va regolamentato in modo da scongiurare ogni tipo di
assembramento, sia all’esterno che all’interno delle chiese;
- sarà stabilita
la massima capienza delle chiese, in modo tale che si possa mantenere la
distanza minima tra le persone di almeno un metro sia davanti che di lato. È quindi
logico che ci sarà un numero chiuso per l’ingresso in chiesa, raggiunto il
quale non sarà più possibile accedere;
- alla porta ci
saranno dei volontari che regoleranno il flusso e controlleranno che i fedeli
rispettino quanto richiesto dalla norma;
- ovviamente per
entrare in chiesa è obbligatorio indossare la mascherina. Non è consentito accedere
se si presentano sintomi riferibili alla sars-cov2, temperatura corporea
superiore a 37,5° o se si è stati in contatto negli ultimi giorni con persone
infette;
- per la sicurezza
di tutti, le chiese saranno igienizzate al termine di ogni funzione, così come
le suppellettili sacre e i microfoni;
- le acquasantiere
saranno mantenute vuote;
- per la musica, è
consentito l’organista ma non il coro;
- la Comunione
verrà distribuita sulle mani, con l’accortezza del celebrante di non toccare
quelle dei fedeli. Il Celebrante indosserà guanti monouso;
- non ci saranno
libretti per i canti e, per le offerte, non verranno raccolte durante i riti ma
verranno predisposti appositi contenitori;
- le confessioni
verranno organizzate in luoghi riservati, ampi e areati, in modo che si possa
rispettare la distanza interpersonale tra sacerdote e fedele. Entrambi debbono
indossare la mascherina.
Riaperte le
chiese, bisognerà ricordarsi che mantenerle costa. La chiesa, per essere a
disposizione dei fedeli, necessita di attenzioni e di conseguenti costi:
manutenzione, pulizia, utenze. Lo stesso vale per i luoghi parrocchiali dove la
comunità svolge la sua vita comunitaria: oratori, luoghi di incontro, spazi
comuni. Anche le attività parrocchiali hanno dei costi, gli aiuti ai bisognosi
hanno dei costi, la catechesi, ogni cosa che si fa, purtroppo, comporta dei
costi. Questi costi non sono a carico del Vaticano, come spesso sento dire da
gente che, evidentemente, non conosce il funzionamento di certe cose. Questi
costi sono a carico della comunità parrocchiale, quindi dei fedeli stessi.
Ricordiamocelo, e sosteniamo le nostre parrocchie ricordandoci di quello che
fanno. In questo periodo abbiamo visto cosa significa non poterle frequentare.
Speriamo che abbiamo imparato qualcosa.
Luca
Craia