mercoledì 29 aprile 2020

Il regalo di Conte alle banche.


Gli aiuti alle imprese del Governo Conte sono fuffa, ormai lo hanno capito tutti tranne gli irriducibili, quelli col bandierone che hanno scambiato la politica per una partita di calcio, le camice nere del nuovo millennio. Non sono aiuti, sono prestiti, che andranno restituiti, con gli interessi e tutto il resto. L’unico aiuto che dà lo Stato è che fa da garante qualora chi prende il prestito non lo restituisse. Non è un granchè come aiuto, diciamo che si poteva fare di meglio, di molto meglio.
Ma Conte, tra gli aiuti alle imprese, ha nascosto uno splendido regalo per le banche. Ve lo spiego in due parole. È ora possibile, per chi ha più finanziamenti in atto, unificarli in un unico prestito e restituirlo con un un’unica rata. Nel far questo, può richiedere un ulteriore finanziamento di massimo il 10% del debito in essere. Il nuovo finanziamento, ovviamente, sarà garantito dallo Stato qualora il debitore non pagasse.
Facciamo un esempio pratico. Io ho tre finanziamenti in atto per complessivi 100.000 Euro. Li riunifico e la banca mi accende un nuovo finanziamento di 110.000 Euro, di cui 100.000 chiudono il vecchio debito, e 10.000 sono nuova liquidità.
Ecco il regalo alle banche: se io non pagherò le rate, me le paga lo Stato. Quindi, la banca, che fa? Se ha un creditore non proprio solvibile, problematico, gli propone il nuovo prestito. In questo modo la banca avrà la garanzia dello Stato anziché quella del cliente insolvente, e si sarà tutelata, annullando il rischio (in realtà c’è una piccola percentuale di rischio che rimane, ma è sempre meglio che il rischio totale).
Lo Stato avrà creato nuova liquidità per 10.000 Euro (il famoso 10%) ma si sarà impegnato economicamente per 110.000. Il vantaggio per l’economia è risibile, l’impegno per lo Stato decisamente meno, il regalo per le banche è un gran bel regalo. Ah, dimenticavo: lo Stato siamo noi.

Luca Craia