lunedì 27 aprile 2020

Il Comitato Tecnico Scientifico che assolve Conte dall'antidemocrazia


È scaltro, il Presidente del Consiglio. Furbo e ben consigliato, sta raccogliendo i frutti di una comunicazione impeccabile che, unita a fattori psicologici estremi, lo ha portato a innalzare notevolmente il proprio gradimento presso gli Italiani. 
Ed è furbissima la trovata del Comitato Tecnico Scientifico: Conte lo ha evocato ripetutamente nell'ultima esternazione di stile cileno a reti unificate. L'espediente serve evidentemente a sgravare il premier delle responsabilità gravissime che si sta assumendo in termini di violazioni dei diritti democratici dei cittadini. Ma Conte si salva spiegando che certe decisioni vengono prese non da lui o dal governo, bensì da questo fantomatico Comitato Tecnico Scientifico, un'entità astratta che ha preso il comando del Paese, esautorando il Parlamento e togliendo libertà su libertà agli italiani, di cui Conte sembra essere solo il portavoce.
Le responsabilità, quindi, da politiche diventano scientifiche, dettate da esigenze troppo complesse perché l'uomo comune le possa comprendere. In questo modo l'immagine del Presidente del Consiglio rimane intatta, immacolata, scevra da colpe agli occhi di un popolo traumatizzato da eventi e reclusione forzata. Gli strateghi della comunicazione di Conte sono decisamente meglio attrezzati di quelli dell'opposizione, in particolare dello staff di Salvini, il quale perde consenso mentre il governo guadagna in popolarità e gratitudine. E se c'è da rimproverare qualcosa, lo rimprovereremo al Comitato Tecnico Scientifico. Se non è un capolavoro, poco ci manca.

Luca Craia