L’ultimo sondaggio
di Pagnoncelli del 26/04/2020 per Il Corriere della Sera restituisce numeri su
cui vale la pena di riflettere. Vediamoli:
Lega 25.4% (-5.7% rispetto al 28 marzo scorso)
Pd 21.3% (+0.7%)
M5S 18.6% (+3.3%)
FdI 14.1% (+.08%)
FI 7.5% (+0.7%)
Italia Viva 3.1%
(-.04%)
Quello che appare
evidente è il crollo verticale della Lega, che riesca a sperperare quasi un 10%
in meno di un anno, e la crescita di consenso per i partiti di governo, fatta
eccezione per Renzi e il suo esperimento che oramai possiamo definire fallito.
La Lega precipita.
Gli Italiani evidentemente si sono stancati delle sparate di Salvini, delle
stupidaggini e degli slogan che, alla lunga, dopo aver fatto crescere il suo
partito in maniera esponenziale, ora lo stanno trascinando in basso. Non è un
tracollo, ben inteso: la Lega è tutt’ora il primo partito in Italia, ma il Pd
si sta avvicinando. Credo che gli Italiani abbiano bisogno di concretezza, di
proposte serie, di progetti concreti e di coerenza. Per questo, e lo dico da
tempi non sospetti, la Lega necessita di un cambio di leadership. Gli uomini
non mancano, ce ne sono di validissimi, è ora di mettere da parte Salvini e la
sua mediaticità da malpancisti e passare a qualcosa di più serio.
L’altro dato è la
crescita del Pd, benché di poco, e la piccola ma significativa rinascita del
Movimento 5 Stelle che cresce di molto. È evidente che il consenso del Premier
si ripercuote sui partiti che lo sostengono. È anche evidente che i Movimento 5
Stelle, quando fa l’antieuropeista, riprende vigore.
Ma la cosa che
salta più all’occhio è il consenso attribuito a Conte. Gli Italiani,
sequestrati in casa dall’epidemia, sembrano afflitti dalla sindrome di
Stoccolma e tifano per i sequestratori. Non vedono le contraddizioni, l’inadeguatezza
e i macroscopici errori del Governo, né si preoccupano della prolungata quanto
parzialmente indebita sospensione della democrazia. Non vedono i problemi
economici che presto diventeranno enormi e si trasformeranno in sociali e si
aggrappano a chi comanda come a un salvagente nel mare in tempesta. È una
situazione transitoria, destinata a sfaldarsi appena i suddetti problemi si
manifesteranno nella loro drammaticità.
Luca
Craia