Berlusconi è
favorevole al MES. Nel ricordare come è nato il meccanismo europeo di stabilità,
il leader di Forza Italia ristabilisce la verità, rimettendo a posto Conte e le
bugie sue e dei suoi discepoli, ma lancia un segnale preciso alla maggioranza:
se serve io ci sono. Vediamo cosa ha detto l’uomo più plasticoso del panorama
politico italiano: "Fu il governo di centro-destra che avevo l'onore di
guidare nel 2011 a trattare il Meccanismo Europeo di Stabilità, il cosiddetto
MES. Questa è semplice verità storica, ma la verità storica va detta tutta.
Occorre aggiungere che quel MES, firmato da noi, era diverso dal MES che il
governo Monti portò a ratifica in Parlamento nel 2012, ma soprattutto - questo è
l'aspetto determinante - venne negoziato nel quadro di un accordo politico per
noi assolutamente positivo perchè comprendeva anche gli Eurobond.
Successivamente la parte che riguardava i titoli di debito europei venne
lasciata cadere, e rimase in piedi il solo MES". Un concetto semplice da
capire, sempre che si sia in grado di capire.
Però, poi,
Berlusconi va oltre, e si dice favorevole all’utilizzo del MES: "il MES
non va demonizzato. Non c’è nulla di sbagliato, in linea di principio, nel
fatto che i paesi ad economia più solida chiedano garanzie rafforzate per
finanziare paesi più a rischio. La cosa sbagliata è che queste garanzie si
trasformino in uno strangolamento dell'economia di una nazione già in
sofferenza e addirittura in un esproprio della sua sovranità nazionale. Il
problema però questa volta non si pone, perchè - almeno per quanto riguarda la
spesa in ambito sanitario - possiamo accedere ai fondi del MES senza
condizioni, fino al 2% del PIL. E' troppo poco? Certamente sarebbe troppo poco,
se ci fosse solo questo. Ma è comunque qualcosa, sono 36 miliardi circa, a
tassi inferiori a quelli di mercato, che sarebbe assurdo non utilizzare".
E non ha tutti
i torti, ma neanche tutte le ragioni. Perché, al di là degli aiuti per la
sanità, che ben vengano, ora servono anche aiuti all’economia, e ne servono di sostanziosi.
E questi, con il MES ci costerebbero carissimi, ci ammazzerebbero, e mi rifiuto
di credere che Berlusconi questo non lo capisca. Allora perché questa uscita
salva-Conte? A me pare un modo per dire “io ci sono, se serve”. E potrebbe
servire, perché Renzi è sempre più irrequieto, scalpita, la maggioranza gli va
stretta. Aveva fatto dei conti, Renzi, che non hanno portato paro. Ora ha
bisogno di rilanciarsi elettoralmente e stare in questo governo non sta
pagando. Qualora dovesse uscire e far mancare il suo appoggio, forse Conte
potrà contare su quello del Cavaliere. E intanto il centro destra si spacca.
Luca Craia