lunedì 9 marzo 2020

Forse il coronavirus non è il solo pericolo che corriamo


Ho il vizio di credere nella fondamentale bontà del genere umano. Sarà perché sono cresciuto con determinati valori, sarà perché mi sono circondato di gente che me li ricorda costantemente, sarà perché ogni batosta che ho preso mi ha deluso ma l’ho sempre considerata un’eccezione alla regola, continuo a credere che nell’uomo ci sia del buono. Ed è per questa mia fiducia nel genere umano che, anche di fronte alle immagini della gente che scappava da Milano e dalla Lombardia, ho voluto cercare delle motivazioni, mi sono rifiutato di credere che fosse solo egoismo.
 Continuo a pensare che molta di quella gente fossero studenti che rientravano a casa, mariti che tornavano dalle mogli, padri che tornavano dai figli. Ma in mezzo a loro ci sono anche persone che sono semplicemente andate via per paura, per irrazionalità, per stupidità e, soprattutto, per egoismo. Bisogna ammettere, purtroppo, che in Italia siamo privi di senso civico, di rispetto per gli altri e di senso di responsabilità. E, in assenza di regole, di imposizioni, di sanzioni, siamo capaci di quasi ogni cosa, ovviamente fatte le dovute eccezioni. Ed è proprio per l’ennesima mancanza da parte di chi ci governa, per l’ennesima assenza di decisioni ferme, la gente ha potuto mettere in scena una delle più brutte rappresentazioni di questo nostro Paese che si siano mai viste.
 Confesso che sono spaventato. Mi spaventa l’irrazionalità che sta prendendo il sopravvento. Assisto attonito alla paura che sta prendendo il controllo delle menti, a comportamenti assurdi, egoistici, incuranti delle conseguenze. C’è la raccomandazione di non ammassarsi, ma i nostri giovani hanno passato l’ultimo fine settimana stipati in locali. La fuga da Milano è solo la massima espressione di un comportamento animalesco che indica una degenerazione in atto.
Si vede anche dai social, ricettacolo, nel bene e nel male, di tutta la nostra umanità del ventunesimo secolo: gente incarognita pronta a sbranarti per una parola, incapacità di confronto, ragionamenti pazzeschi ma, soprattutto, tanta violenza verbale che può metterci un attimo a diventare fisica.
E mancano le regole, quelle regole, in assenza delle quali, l’uomo e, in particolare, l’Italiano diventa simile alla bestia. Chi ci governa è in confusione, oppure vuole generare confusione. E tutto questo è molto pericoloso. Spero che quell’umanità in cui credo ancora sia prevalente, altrimenti c’è davvero da avere paura, e non solo del virus.

Luca Craia