Comunicato
integrale
Al di
fuori delle considerazioni di natura tecnica sulla scelta di riconvertire
l’ospedale di Camerino in presidio di riferimento provinciale per il
Coronavirus, che comunque andranno spiegate con chiarezza alla popolazione,
ritengo che la scelta di destituire il presidio montano sia quantomeno
infelice. Ritengo che sia il messaggio più brutto che oggi le istituzioni
possano dare ad un territorio già penalizzato dal terremoto e fortemente in
crisi: privarlo di tutti i servizi è un pessimo segnale. L’ospedale di Camerino
è punto di riferimento di un importante comprensorio, sorge nel cuore del vero
cratere sismico ed è a servizio di una popolazione già in difficoltà. Pur
comprendendo le necessità di individuare un presidio di riferimento per il
Coronavirus, credo sia inopportuno che questa struttura possa essere asservita
ad un’altra emergenza, che va ad aggiungersi a quella già in essere dal 2016 ad
oggi. Certamente, una volta conclusa l’emergenza Covid-19, non dovrà essere
neanche lontanamente in discussione la restituzione di tutti i servizi ad oggi
presenti all’ospedale di Camerino e già da ora andrebbero messe in essere delle
garanzie concrete per questo presidio, in termini economici e di destinazione
d’uso. Mi sento di dare voce alla forte preoccupazione espressa dai territori e
dai tanti sindaci, che ancora una volta dimostrano solidarietà e sollecitudine
ma non meritano un ulteriore affronto da parte delle istituzioni.
Francesco
Acquaroli