martedì 25 febbraio 2020

Ussita, Visso e Castelsantangelo senza giornali. Desertificazione 2.0


Sono giorni che l’Alto Nera marchigiano è senza quotidiani, anzi, in realtà è da subito dopo il terremoto che la stampa arriva a singhiozzo, e ora non arriva proprio. Lo denuncia Giuseppe Fraticelli, il Commissario Straordinario di Ussita, ormai in pianta stabile nel piccolo comune montano dopo il terremoto. Il Commissario si è informato presso l’Adriatica Press, l’agenzia che gestisce la distribuzione della carta stampata nelle Marche e in Abruzzo, e la risposta è stata che il mercato editoriale sta affrontando una forte crisi e che l’azienda sta subendo forti perdite per garantire il servizio e non può più affrontarle. E le previsioni non sono rosee nemmeno per altri centri dell’entroterra, come Caldarola, Belforte del Chienti, Muccia, Fiastra, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Serrapetrona e Valfornace che probabilmente presto seguiranno la sorte dei paesi dell’Alto Nera e rimarranno senza giornali.
Crisi dell’editoria a parte, se non ci fosse stato il terremoto questo, probabilmente, non sarebbe accaduto o, quantomeno, sarebbe accaduto con tempi diversi. Il problema, evidentemente, è che lo spopolamento conseguente al sisma non rende più interessanti da un punto di vista economico queste aree delle Marche. Il punto è che, come l’agenzia di distribuzione della stampa ha gettato la spugna, è pensabile che altri servizi, magari ancor più essenziali, seguano la stessa strada e lascino i pochi abitanti rimasti abbandonati a se stessi. Non è un rischio così remoto e, tutto sommato, era prevedibile, nel momento stesso in cui ci si è resi conto che era in atto un procedimento, che sospettiamo da tempo sia voluto e studiato più o meno scientificamente, volto alla desertificazione. Il procedimento sta funzionando benissimo, unica cosa che funziona nel pastrocchiaccio del terremoto.

Luca Craia