L’autovelox è uno
strumento utile per garantire la sicurezza sulla strada. Ma diventa odioso non
tanto quando svolge il suo compito e punisce chi non rispetta le regole,
mettendo a rischio l’incolumità propria e degli altri, piuttosto quando viene
utilizzato in maniera marcatamente deviata, come strumento per far cassa, per
fregare gli automobilisti. E sì, perché quando il limite di velocità è evidentemente
immotivato relativamente alla strada in cui è posto, e in quella strada si
piazza la Polizia Municipale a fare multe con l’autovelox, è chiaro che non si
punta alla sicurezza degli automobilisti bensì al loro portafogli.
La bretella che
congiunge la Provinciale Faleriense alla Statale Adriatica, nel Comune di Porto
Sant’Elpidio, realizzata per collegare il casello autostradale al resto del
mondo, è una strada larga, comoda, piuttosto dritta, in cui a volte si esagera
con la velocità e che, quindi, va regolata e va sanzionato chi si comporta in
maniera spericolata. Ma non è una strada il cui limite possa essere di 50
chilometri all’ora. In quella strada il limite potrebbe essere di 70, anche
80 chilometri all’ora. 50 chilometri all’ora
è un limite immotivato, inspiegabile perché si può viaggiare in completa
sicurezza con una velocità più sostenuta, ovviamente senza eccedere. Ma il limite è a 50, e sembra una sfida alla
correttezza degli automobilisti. Solo che, ben nascosta nell’imbocco della
strada che porta asl depuratore, spesso c’è la macchina della Polizia
Municipale, e con i vigili c’è anche l’autovelox.
Fare una multa in
quel modo non è garantire la sicurezza, è soltanto rendere odiosa la regola, la
legge, lo Stato. È diseducativo, perché non si riesce più a distinguere la
violazione dalla vessazione, il giusto dall’ingiusto. E sono ingiuste le multe
elevate in questo modo, ma soprattutto sono dannose, non solo nei confronti degli
automobilisti multati con un sistema che
sembra decisamente ingannevole, ma anche perché allontanano il cittadino dal
concetto di legalità, dall’idea di Stato che opera per il bene comune. In
questo caso il bene comune non si vede, si vedono soltanto i soldi che entrano
nelle casse del Comune.
Luca
Craia