sabato 1 febbraio 2020

Montegranaro merita di più. Appello alle persone di buon senso perché si uniscano e si riprendano il paese.


Montegranaro è un paese nobile, un paese che ha segnato la storia nell’industria, come capitale della calzatura per un lunghissimo periodo, nella politica, con il vicepresidente dell’Assemblea Costituente Giovanni Conti, dello sport. È uno dei paesi più importanti delle Marche e del Fermano. Eppure continua ad arrotolarsi su se stesso, in una lenta e apparentemente inesorabile involuzione che lo sta vedendo spegnersi, economicamente e socialmente. La crisi economica ha massacrato quella che era una ricchezza assoluta, la calzatura, rischiando di vedere buttata via tutta una conoscenza e una capacità creativa e imprenditoriale che ha fatto scuola in Italia e nel mondo.  E la crisi economica si sta trasformando in crisi sociale, con un paese che regredisce a vista d’occhio e degrada sotto ogni punto di vista.
In una fase così delicata, che potrebbe portare Montegranaro, se non a scomparire, a ridimensionarsi per diventare qualcosa si molto diverso dalla piccola città creativa e propulsiva che conosciamo, la risposta della politica è stata finora blanda, insufficiente, inadeguata. Non si sono visti provvedimenti per arginare la crisi, per sostenere l’imprenditorialità, per aiutare le famiglie sempre più in difficoltà e per fermare l’involuzione demografica. Al contrario, sembra che non esista alcun progetto, che si amministri giorno per giorno investendo anche capitali ingenti in iniziative improvvisate, senza una visione d’insieme, senza un’idea del futuro e di cosa si vuole realmente fare.
Credo che Montegranaro meriti molto di più e sono convinto che abbia in sé la forza e la capacità di reagire e trovare una nuova via per il futuro. Ma è necessario che i Montegranaresi di buonsenso escano dal loro isolamento, un isolamento conseguente a una politica escludente, minacciosa, che ha relegato le forze vive e le menti migliori ai margini della vita sociale, nella smania di eliminare ogni critica, ogni opposizione, ogni reazione. È ora, prima che sia tardi, che i Montegranaresi di buonsenso, quelli che amano davvero questo paese, tornino a occuparsene e se lo riprendano.
Per questo motivo lancio un appello a chi, come me, ama davvero Montegranaro senza secondi fini, a chi crede che si possa fare politica solo per il bene comune, a chi ha la potenzialità per studiare e realizzare un progetto concreto che porti il paese fuori dal pantano in cui è finito a causa di gente che non ha lavorato per il suo bene ma per altri scopi. Uniamoci, creiamo un gruppo di persone pronte a prendersi in mano Montegranaro, un movimento che faccia politica nel senso nobile del termine, che non abbia cura dei propri interessi ma soltanto di quelli della comunità, che abbia una visione costruttiva e che sia in grado di rimettere insieme i pezzi di una società frantumata coscientemente per poterla dominare meglio.
Oggi, con i social, è facile riunirsi, anche se solo virtualmente, e confrontarsi, ma occorre anche uscire di casa e cominciare a lavorare per il nostro futuro. Questo appello è diretto a tutti, senza limiti di bandiere politiche, di convinzioni, di credo; ai professionisti, agli operai, a chi ha esperienza politica e a chi non l’ha mai fatto ma vorrebbe fare la sua parte. È un appello alla buona volontà e agli uomini che la posseggono: uniamoci e mettiamoci a lavorare per il nostro avvenire, prima che sia troppo tardi.

Luca Craia