La
buona notizia è che un team di ricercatori italiani è riuscito a isolare il
temutissimo coronavirus, dando un importante contributo alla ricerca
internazionale per debellare questa nuova e pericolosa pandemia. La cattiva
notizia è che la stampa italiana si è dimostrata ancora una volta scorretta,
incompleta e strumentale. Sì, perché il team dell'Istituto Spallanzani che ha compiuto
l’impresa è composto da cinque persone: Maria Rosaria Capobianchi,
la responsabile, Francesca Colavita, Concetta Castilletti, Fabrizio Carletti e Antonino Di Caro; ma il
tributo della stampa, e anche del ministro alla salute, Roberto Speranza, è
rivolto solo alle tre di genere femminile. I due “maschietti” sono stati
dimenticati.
Eppure
hanno lavorato in cinque, perché il merito sarebbe solo delle donne? Ancora una
volta siamo all’esasperazione del politicamente corretto che, estremizzato,
diventa scorretto. Nell’ansia di dare giustamente merito alle tre scienziate del
lavoro svolto, e di sottolineare come le donne siano importanti quanto gli
uomini (ma non dovrebbe essercene bisogno) in un mondo del lavoro in cui il
trattamento non è paritetico, si commette un’ingiustizia nei confronti dei
colleghi maschi. Complimenti a tutti e cinque, quindi, a cominciare dalle
signore, ma non dimentichiamo i due uomini che non credo valgano meno.
Luca Craia