lunedì 3 febbraio 2020

DOMANI IN CONSIGLIO REGIONALE IL PIANO SANITARIO REGIONALE

ELENA LEONARDI (FDI): “ATTO TARDIVO E LONTANO DAI BISOGNI DEI TERRITORI. LA PROGRAMMAZIONE SANITARIA REGIONALE NON PUÒ ARRIVARE IN AULA A 4 MESI DAL VOTO. OPPORTUNO BLOCCARLO ORA E LASCIARE LE DECISIONI A CHI GOVERNERÀ I PROSSIMI CINQUE ANNI”.

Comunicato integrale 

“Un atto demagogico, emesso a fine legislatura e ben lontano dai bisogni dei territori segna la brutta pagina finale dell’amministrazione Ceriscioli che in questi cinque anni ha governato la sanità con delibere di Giunta – esordisce così la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi – il Piano, del quale sono relatrice di minoranza, è assolutamente carente sotto molteplici aspetti e sarebbe più corretto e giusto nei confronti dei marchigiani, arrivati a questo punto, bloccarlo e lasciare la nuova programmazione sanitaria a chi fra quattro mesi si troverà a governare questa Regione. Scaduto nel 2014, un anno prima dell’insediamento di questa consiliatura, l’amministrazione Ceriscioli ha fatto in modo che il nuovo Piano arrivasse in aula a pochi mesi dalle elezioni. Una forzatura che va a rafforzare quelle scelte non condivisibili che in questi anni sono state fatte e che hanno dato alla sanità marchigiana un taglio sia in termini di riduzione dei servizi, la riconversione dei piccoli ospedali, o il nodo irrisolto delle liste d'attesa che incrementano una mobilità passiva che toglie risorse alla sanità pubblica. Disegni che hanno dimostrato, in questi cinque anni, tutti i limiti rispetto al bisogno di sanità, ai servizi offerti nell’entroterra che grida all’abbandono, e a garantire il diritto alla salute a tutti i marchigiani. Il piano va stoppato. La direzione da prendere va lasciata decidere a chi governerà i prossimi cinque anni. 9 mesi di lavoro della commissione con oltre 150 soggetti auditi che hanno presentato richieste di integrazioni o modifiche al testo meritano il rispetto dell’Aula. Il piano sanitario è l’ultimo capitolo dell’amministrazione Ceriscioli e dimostra il fallimento e l’incapacità programmatoria di questa giunta”.
“Di qui la presentazione di diversi emendamenti a mia firma - continua Elena Leonardi – per gli Ospedali delle aree interne che avrebbero dovuto derogare al “Decreto Balduzzi” ma che invece sono stati spogliati di reparti, risorse umane e punti di soccorso adeguati alle condizioni montane e pedemontane delle Marche. Evidenzio, tra gli altri, gli emendamenti per l'Ospedale di Pergola, per quello di Cingoli, per le zone interne del pesarese che ripropongo con forza, oltre a quello relativo ai presidi sanitari che si trovano a trenta chilometri oltre il raggio del cratere e che dal 2016 si sono visti arrivare, oltre alla situazione “ordinaria” anche molti pazienti sfollati dalle aree del sisma. Ricordo i tanti miei emendamenti già approvati che toccano numerose tematiche – ha aggiunto la capogruppo Leonardi – come la prevenzione delle malattie del cavo orale nei bambini tramite specialisti per ogni distretto sanitario, la realizzazione della rete farmacie rurali per le aree interne soprattutto quelle terremotate, la stabilizzazione del precariato in area sanitaria con l'internalizzazione di alcuni servizi ora dati in appalto, la riorganizzazione della rete ospedaliera in base ai bacini di utenza anche a carattere stagionale, interventi di family learning anche per pazienti allettati e con malnutrizione o dismetabolismi. Ma anche l’approvazione del mio emendamento sulla creazione di una rete di farmacie dotate di defibrillatore e l'introduzione, tramite successive norme regionali, del concetto di Impatto Sanitario e di Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario”.
“Un lavoro capillare – conclude Leonardi – che, nonostante un Piano Sanitario tenuto in Commissione molti mesi con oltre centocinquanta audizioni e resistenze politiche nel voler tenere un Piano quasi blindato, ha portato, grazie anche al contributo della sottoscritta, al recepimento di alcune importanti richieste che venivano dagli operatori sanitari per dare maggiori tutele per i cittadini marchigiani. Evidente comunque la contrarietà del gruppo consiliare regionale di Fratelli d'Italia su questo atto che da continuità alle scelte politiche attuate sino ad oggi da chi governa la Regione diventandone inevitabilmente l'emblema, e sulla risposta tardiva alle esigenze di una seria programmazione sanitaria regionale”.