Ci avevano detto
che le piazze si riempivano per il moto spontaneo di tante persone contrarie
alla politica di Salvini. Praticamente, le manifestazioni delle sardine
sarebbero stati dei flash mob, ma che non c’era un apparato dietro. Invece oggi
apprendiamo che l’apparato c’è eccome, tanto da autodefinirsi “movimento” e da
ufficializzare il fatto che non ci saranno candidati delle sardine nelle
prossime elezioni regionali nelle Marche. Come si faccia a stabilire se un
candidato sia delle sardine o non, visto che non pare ci siano tessere o altri
tipi di iscrizione, rimane un mistero, a meno che il tesseramento ci sia sempre
stato ma che non ce lo abbiano detto. In ogni caso, se qualcuno delle sardine
dovesse candidarsi, lo farà a titolo personale. E, mentre i vertici del “movimento”
si fanno le foto con il patron di uno dei gruppi imprenditoriali italiani, le
sardine marchigiane affermano che, alle prossime elezioni, Il movimento
sosterrà i suoi "pilastri: l'antifascismo e l'avversione al servilismo
verso i poteri forti”. A questo punto sarei curioso di sapere quali siano
questi poteri forti avversati dalle sardine.
Luca
Craia