venerdì 7 febbraio 2020

Le sardine marchigiane non si candidano. Ma chiariscono che sono un movimento e non un flash mob.


Ci avevano detto che le piazze si riempivano per il moto spontaneo di tante persone contrarie alla politica di Salvini. Praticamente, le manifestazioni delle sardine sarebbero stati dei flash mob, ma che non c’era un apparato dietro. Invece oggi apprendiamo che l’apparato c’è eccome, tanto da autodefinirsi “movimento” e da ufficializzare il fatto che non ci saranno candidati delle sardine nelle prossime elezioni regionali nelle Marche. Come si faccia a stabilire se un candidato sia delle sardine o non, visto che non pare ci siano tessere o altri tipi di iscrizione, rimane un mistero, a meno che il tesseramento ci sia sempre stato ma che non ce lo abbiano detto. In ogni caso, se qualcuno delle sardine dovesse candidarsi, lo farà a titolo personale. E, mentre i vertici del “movimento” si fanno le foto con il patron di uno dei gruppi imprenditoriali italiani, le sardine marchigiane affermano che, alle prossime elezioni, Il movimento sosterrà i suoi "pilastri: l'antifascismo e l'avversione al servilismo verso i poteri forti”. A questo punto sarei curioso di sapere quali siano questi poteri forti avversati dalle sardine.

Luca Craia