martedì 18 febbraio 2020

Il revisionismo di sinistra sulle foibe. Non è successo niente e, se è successo, è colpa degli Italiani. Viva Tito.


Come la Giornata della Memoria scatena gli istinti più beceri e l’idiozia più recondita dei negazionisti filonazisti, quella del Ricordo fa lo stesso effetto ma dall’altra parte della barricata, tanto per dimostrare inequivocabilmente che gli imbecilli non hanno bandiera. Ma non ci sono solo gli imbecilli, ci sono anche quelli intelligenti che, comunque, preferiscono negare la storia piuttosto che ammettere gli errori della propria parte politica, come se questo potesse in qualche modo danneggiarla nel presente, anche qui dando dimostrazione che, pur cambiando le facce, i nomi e i simboli, i pensieri che mossero i totalitarismi più truculenti sono ancora vivi e vegeti, ribadisco, da una parte e dall’altra. In mezzo c’è il grosso della gente, che un po’ si informa malissimo grazie a questo più o meno consce manipolazioni della storia, un po’ di stomaca della politica e pensa ad altro.
Ho visto in giro posto che inneggiano a Tito come se fosse un grande eroe, ho visto post che affermano che le foibe non sono mai esistite. Ho visto pagine che accusano di partigianeria politica chi ha preso iniziative per il Giorno del Ricordo, portando a motivazione di quanto affermato una serie di documentazioni, quelle sì di parte o del tutto inattendibili. Ma quella è la verità, quella universalmente accettata, no.
C’è una pagina Facebook locale che spesse volte ha attinto dai miei contenuti per farsene beffa. Ovviamente l’autore o gli autori sono ben nascosti dall’anonimato, in modo di evitare con cura di prendersi la responsabilità di quanto si afferma e, così facendo, mette alla berlina non solo me ma un bel po’ di personaggi più o meno pubblici che si occupano di politica a livello locale. E qui ho assistito a un bel battibecco tra l’autore mascherato della pagina e il vicesindaco di Montegranaro, proprio sull’argomento foibe. E questa volta mi trovo a dare appoggio al vicesindaco, nonché al Sindaco stesso di Montegranaro che è stato accusato di partigianeria per aver organizzato una bella manifestazione per raccontare quanto accaduto ai giovani allievi delle scuole di Montegranaro. Mi metto dalla loro parte perché, quando ad accusare è un uomo vigliaccamente mascherato, le accuse non vanno neanche prese in considerazione. Quando poi le accuse sono quelle mosse dal nostro codardino di  turno, con le argomentazioni proposte, non si può che rendersi conto della pochezza di chi nega e vuole riscrivere una storia appena tirata fuori dall’oblio ideologico in cui era stata chiusa a chiave. Mi meraviglia il fatto che il Sindaco di Montegranaro, così facile alla querela anche a sproposito, in questo caso non prenda provvedimenti.

Luca Craia