Le elezioni amministrative,
a Montegranaro, sono ormai un ricordo, sono passate da un bel po’ di mesi e,
col tempo, è passato anche l’impeto che normalmente accompagna le competizioni
elettorali. Nell’ultima tornata abbiamo visto sfidarsi a chi raccoglieva più
voti ben tre liste di 16 persone cadauna, per un totale di 48 persone mosse da
passione e voglia di fare qualcosa di buono per il proprio paese. Io trovo
molto positivo questo impegno, segnala che c’è ancora gente che intende
impegnarsi per la propria comunità.
Per questo non
capisco perché, come sempre, anche questa volta ce li siamo persi tutti, o
quasi, per strada. A dire il vero, non proprio tutti: molti dei candidati erano
già impegnati nel sociale e nell’associazionismo già da molto prima delle
elezioni, e quelli non eletti sono tornati alle loro passioni e ai loro impegni
a favore della collettività. Ce ne sono però moltissimi che, finita la spinta
propulsiva e adrenalinica della campagna elettorale, sono spariti nel nulla.
Eppure a Montegranaro ce n’è da fare, e c’è anche modo di fare, vista la massiccia
presenza di associazioni che si occupano delle cose più disparate, dall’assistenza
alla persona alla cultura in senso stretto.
Come mai l’amore per il proprio paese,
dimostrato con la propria candidatura, è scomparso già dal giorno dopo le elezioni?
Ediana Mancini fa il Sindaco e credo che questa la impegni già abbastanza, Gastone
Gismondi lo so impegnato su diversi canali, di Demis Ranalli, invece, non so
più nulla, come non so più nulla di quasi tutti i membri della sua lista. Che
fine hanno fatto? Possibile che l’impulso a fare sia stato spento dalla
delusione elettorale? Mi auguro di no, e spero che li possiamo vedere presto all’opera,
attraverso le nostre associazioni, per migliorare il paese, anche se non dal
Consiglio Comunale o dagli scranni dell’Amministrazione.
Luca
Craia