martedì 4 febbraio 2020

Finite le elezioni comunali, perché l’impegno per il paese dei candidati finisce?


Le elezioni amministrative, a Montegranaro, sono ormai un ricordo, sono passate da un bel po’ di mesi e, col tempo, è passato anche l’impeto che normalmente accompagna le competizioni elettorali. Nell’ultima tornata abbiamo visto sfidarsi a chi raccoglieva più voti ben tre liste di 16 persone cadauna, per un totale di 48 persone mosse da passione e voglia di fare qualcosa di buono per il proprio paese. Io trovo molto positivo questo impegno, segnala che c’è ancora gente che intende impegnarsi per la propria comunità.
Per questo non capisco perché, come sempre, anche questa volta ce li siamo persi tutti, o quasi, per strada. A dire il vero, non proprio tutti: molti dei candidati erano già impegnati nel sociale e nell’associazionismo già da molto prima delle elezioni, e quelli non eletti sono tornati alle loro passioni e ai loro impegni a favore della collettività. Ce ne sono però moltissimi che, finita la spinta propulsiva e adrenalinica della campagna elettorale, sono spariti nel nulla. Eppure a Montegranaro ce n’è da fare, e c’è anche modo di fare, vista la massiccia presenza di associazioni che si occupano delle cose più disparate, dall’assistenza alla persona alla cultura in senso stretto.
Come mai l’amore per il proprio paese, dimostrato con la propria candidatura, è scomparso già dal giorno dopo le elezioni? Ediana Mancini fa il Sindaco e credo che questa la impegni già abbastanza, Gastone Gismondi lo so impegnato su diversi canali, di Demis Ranalli, invece, non so più nulla, come non so più nulla di quasi tutti i membri della sua lista. Che fine hanno fatto? Possibile che l’impulso a fare sia stato spento dalla delusione elettorale? Mi auguro di no, e spero che li possiamo vedere presto all’opera, attraverso le nostre associazioni, per migliorare il paese, anche se non dal Consiglio Comunale o dagli scranni dell’Amministrazione.

Luca Craia