sabato 8 febbraio 2020

Caso fotovoltaico. Il sindaco dice una cosa in consiglio comunale e un’altra al prefetto. Gismondi chiede spiegazioni o scuse


Caso fotovoltaico. Il sindaco dice una cosa in consiglio comunale e un’altra al prefetto. Gismondi chiede spiegazioni o scuse. È rimasto a dir poco sorpreso, Gastone Gismondi, ex sindaco di Montegranaro e attualmente consigliere di minoranza, nel leggere le affermazioni del sindaco di Montegranaro, Ediana Mancini, contenute nel documento scritto dalla stessa in relazione all’interrogazione presentata dal Senatore Andrea Cangini relativamente al contenzioso apertosi con un privato circa una mancata concessione edilizia per l’installazione di un impianto fotovoltaico. A lasciare esterrefatto il consigliere Gismondi è il fatto che la Mancini avrebbe affermato per iscritto il contrario di quanto dichiarato nel corso della seduta del Consiglio Comunale in cui si discuteva la questione su richiesta del privato. In tale frangente, il sindaco aveva dichiarato la totale estraneità alle accuse formulate dal privato di tutte le Amministrazioni comunali che si sono recentemente succedute nel periodo in cui i fatti si sarebbero svolti, affermazioni che valsero alla Mancini il plauso unanime dell’assise. Nel documento scritto, invece, nel quale si rispondeva all’interrogazione parlamentare, si legge nemmeno tanto velatamente un’accusa nei confronti delle amministrazioni precedenti, in particolare a quella dello stesso Gismondi. Durante il consiglio comunale, infatti, il sindaco aveva affermato che le accuse contenute nell’interrogazione fossero lesive “dell’onore e della rispettabilità di tutti i Consiglieri presenti in quest’aula, ma anche delle precedenti Amministrazioni e dei precedenti Sindaci”, accomunando l’attuale amministrazione e le precedenti in un concetto di non responsabilità. Invece, nella missiva, si legge che l’eventuale risarcimento “verrebbe certamente addebitato a chi oggi gestisce con serietà l’Ente e non ha alcuna responsabilità in ordine a vicende avvenute quasi dieci anni fa”. Così Gismondi e si chiede “a chi si riferisce quando allude che, in passato, l’Ente non veniva gestito con serietà? Al sottoscritto? A precedenti amministratori? Ai Funzionari comunali passati? Al precedente Segretario Comunale?". E, nel chiederselo, invia una sua lettera al sindaco Mancini, al Prefetto e ai colleghi consiglieri comunali. Nella stessa lettera, Gismondi definisce “ brutta è offensiva” la frase contenuta nel documento a firma del sindaco che recita: “le questioni e le vicende citate nella stessa fanno riferimento all’anno 2010, allorquando il Sindaco del Comune di Montegranaro era il Sig. Gastone Gismondi, all’epoca iscritto nel medesimo partito dell’interrogante e, per questo motivo, risulta estremamente offensivo per l’attuale Amministrazione comunale che un Senatore della Repubblica si permetta di insinuare dubbi sulla trasparenza e la correttezza amministrativa del Comune, soprattutto laddove si parla al presente, come se la problematica in oggetto non fosse scaturita nel lontano 2010”. È molto amareggiato, Gismondi, quando scrive: “le Sue affermazioni, caro Sindaco sono gravi perchè nessuna ombra deve esserci sul mio operato come pure su quello di chi, autorevolmente, ha governato la macchina amministrativa comunale prima di Lei”. Non capisce questo comportamento bifacciale, tra il contegno in Consiglio Comunale e quello nella comunicazione ufficiale al Prefetto. “Il ruolo alto delle istituzioni deve per primo essere assunto da chi queste stesse le rappresenta e che, ai fini dell’onorabilità di tutti gli amministratori che mi hanno preceduto, come pure della mia persona, nessuna affermazione calunniosa sono disposto a tollerare” dice Gastone Gismondi, e invita il Sindaco “a fornire con estrema sollecitudine gli opportuni chiarimenti e le eventuali scuse del caso”. Si sta aprendo a tutti gli effetti un contenzioso politico i cui risvolti sono imprevedibili.


Luca Craia