venerdì 31 gennaio 2020

Riforma del codice della strada: fare cassa e non voler risolvere.



È in aula, a Montecitorio, il testo di riforma del codice della strada. Sono diverse le novità che potrebbero venire alla luce se approvate, alcune stupide, altre pericolose, in quasi tutti i casi volte a far cassa e a non risolvere niente. Pericoloso, per esempio, è l’innalzamento del limite di velocità a 150 km/h, seppure in alcune tratte specifiche dove non sembrerebbe essere così strano correre in quel modo. È pericoloso, e ve lo dice uno che ama la velocità, perché sappiamo bene come ci sia gente che crede di saper guidare ma non è in grado, e mandarla a 150 km/h sarebbe come dare in mano una pistola carica a un bambino che gioca ai cowboy. Poi c’è la sciocchezza della responsabilità del conducente qualora il passeggero non allacci la cintura di sicurezza. Non si capisce perché, se il mio passeggero è maggiorenne e senziente, io sia responsabile della sua condotta.
Poi c’è l’annosa questione del telefonino in auto. Le novità riguardano tutte l’inasprimento delle sanzioni, come se questo possa essere un deterrente sufficiente a far desistere gli imbecilli dall’usare il telefono mentre guidano. Le sanzioni passeranno dall’attuale minimo di 165 Euro a 422 Euro, con il massimo che si eleva da 661 Euro a 1.697, prevedendo anche la sospensione della patente da 7 giorni a due mesi. In caso di recidività, la multa diventa di minimo 644 e massimo 2.588 Euro mentre raddoppiano i punti della patente decurtati da 5 a 10.
Il punto è che così, oltre a fare cassa, non si otterrà probabilmente niente. Se si volesse davvero intervenire su quella che sta diventando un’autentica piaga, causando probabilmente la gran parte degli incidenti, ci sarebbe la tecnologia in grado di impedire direttamente che il telefono possa essere utilizzato impropriamente in auto, limitandone il funzionamento solo se collegato bluetooth con il vivavoce e inibendo le funzionalità online. Invece si sta andando nella direzione opposta, con veicoli sempre più connessi e dotati di megaschermi che costituiscono una distrazione ancora più grande del telefono stesso. Ma l’importante e fare cassa.

Luca Craia