sabato 4 gennaio 2020

Pazzaglini, che lo processiamo a fare?


L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”, così recita l’articolo 27 della Costituzione Italiana. Non di Topolino, non dello Statuto del Circolo Anziani di Busto Arsizio, nemmeno di quello del PD che, oggi, pare valere più di ogni cosa. È la Costituzione Italiana, la madre della nostra democrazia e di tutte le norme che la regolano. Un articolo che stabilisce il principio del garantismo nel nostro ordinamento, un principio valido per tutti tranne che, a quanto pare, per Giuliano Pazzaglini.
Giuliano Pazzaglini è stato Sindaco di Visso, una delle cittadine delle Marche più duramente colpite dal sisma del 2016, durante la fase emergenziale del terremoto. Poi è stato eletto Senatore nelle liste della Lega. Evidentemente questo fa di lui un cittadino italiano che non necessita di processo, perché questo è già stato celebrato. Pazzaglini è accusato di essersi messo in tasca dei soldi provenienti da donazioni e destinati a sostenere le attività del piccolo centro. Ancora non è stato rinviato a giudizio ma già è stato oggetto di processi sommari, mediatici, a uso e consumo dello spettacolo e delle varie propagande elettorali perenni. Servizi televisivi, paginate di giornali dedicate a condannare senza appello il Senatore leghista.
Io non lo so se Pazzaglini sia colpevole o innocente. Sicuramente non lo sa nemmeno chi l’ha condannato, perché non può essere in possesso di tutti gli elementi che andrebbero a comporre il quadro processuale, in caso ci sia un rinvio a giudizio. Ma, come accadde una trentina di anni fa con Tangentopoli, un’accusa, un avviso di garanzia e già si è colpevoli. Trent’anni fa la gente si ammazzò per questo. Pazzaglini sta sopportando stoicamente. Perché sa di essere colpevole? O forse perché è convinto della propria innocenza. Chi lo sa.
In ogni caso, in Italia, Stato di diritto, una persona è innocente finchè non viene dichiarata colpevole da un giudice, e questo per Pazzaglini non è avvenuto, non ancora almeno. Ed è stupefacente vedere uomini politici, partiti politiche che hanno la democrazia nel nome, giornalisti che si definiscono progressisti, e tutto uno stuolo di persone che inneggiano alla Costituzione quando lo reputano opportuno, mettersela sotto i piedi, quella Costituzione, in questo caso specifico. Perché un colpevole nelle schiere avversarie fa molto comodo, specie quando il voto è vicino. E nelle Marche è vicinissimo ma, visto che il giudizio di colpevolezza nei confronti di Pazzaglini non c’è, se lo emettono da soli, a proprio uso e consumo, in barba alla Costituzione, ai diritti dell’Uomo, al garantismo, al Diritto e, soprattutto, al rispetto della persona. Se Pazzaglini risulterà colpevole da una sentenza definitiva, sarò il primo a biasimarlo con forza. Per il momento biasimo chi lo ha già condannato.


Luca Craia