mercoledì 15 gennaio 2020

Non si possono pagare piccole cifre con la carta di credito. Facciamo informazione corretta.


Stamattina, la bar, ho assistito a una scena tra il comico e il drammatico: una signora, dopo aver fatto colazione con cappuccino e cornetto, quando è andata a pagare ha tirato fuori la carta di credito: conto 1 Euro e 20 ventesimi. La barista, gentilmente, ha fatto notare che non poteva accettare il pagamento con carta per un importo così esiguo, ma la signora insisteva, diceva che il bar era tenuto ad accettare il pagamento, anche perché lei, i contanti, non se li era portati dietro sulla base di questa convinzione. Alla fine tutto si è risolto col bar che ha fatto credito alla signora e con me che ho proposto di pagare la mia colazione con due assegni postdatati, sdrammatizzando. Ma così non va.
Non va perché, in linea di principio, aveva ragione la cliente: in teoria il negoziante dovrebbe accettare ogni pagamento effettuato con moneta elettronica. Ma, in pratica, questo non è possibile perché, quando gli importi sono piccoli, è più alta la commissione applicata alla transazione che il guadagno, spesso addirittura la commissione super l’importo stesso del pagamento. Così facendo, il negoziante avrebbe delle perdite intollerabili. Ma questo, la signora di stamattina, non lo sa, perché nessuno glielo ha spiegato.
C’è molta cattiva informazione sull’argomento, informazione approssimativa, fatta male. La gente è convinta di poter pagare tutto con carta di credito, ma non è così. Solo che nessuno glielo spiega. E, se il negoziante rifiuta un pagamento elettronico a causa dell’importo troppo basso, fa anche la figura del furfante. Già, del resto l’immagine del negoziante furfante l’ha già dipinta ampiamente il Governo Conte 2  indicandolo come l’evasore per eccellenza e inventandosi di tutto per farlo apparire come tale, dallo scontrino elettronico, che in verità affonda le radici nei governi precedenti, all’immensa stupidaggine della lotteria dello scontrino, che porterà ulteriori costi a carico degli esercenti. E tutto questo mentre le vendite del commercio tradizionale flettono in maniera preoccupante, e quelle della grande distribuzione, quella che il Movimento 5 Stelle voleva ridimensionare ma se ne è scordato, crescono. E qualche sospetto, alla fine, viene.

Luca Craia