Stamattina, la
bar, ho assistito a una scena tra il comico e il drammatico: una signora, dopo
aver fatto colazione con cappuccino e cornetto, quando è andata a pagare ha
tirato fuori la carta di credito: conto 1 Euro e 20 ventesimi. La barista,
gentilmente, ha fatto notare che non poteva accettare il pagamento con carta
per un importo così esiguo, ma la signora insisteva, diceva che il bar era
tenuto ad accettare il pagamento, anche perché lei, i contanti, non se li era
portati dietro sulla base di questa convinzione. Alla fine tutto si è risolto
col bar che ha fatto credito alla signora e con me che ho proposto di pagare la
mia colazione con due assegni postdatati, sdrammatizzando. Ma così non va.
Non va perché, in
linea di principio, aveva ragione la cliente: in teoria il negoziante dovrebbe
accettare ogni pagamento effettuato con moneta elettronica. Ma, in pratica,
questo non è possibile perché, quando gli importi sono piccoli, è più alta la
commissione applicata alla transazione che il guadagno, spesso addirittura la
commissione super l’importo stesso del pagamento. Così facendo, il negoziante
avrebbe delle perdite intollerabili. Ma questo, la signora di stamattina, non
lo sa, perché nessuno glielo ha spiegato.
C’è molta cattiva
informazione sull’argomento, informazione approssimativa, fatta male. La gente
è convinta di poter pagare tutto con carta di credito, ma non è così. Solo che
nessuno glielo spiega. E, se il negoziante rifiuta un pagamento elettronico a
causa dell’importo troppo basso, fa anche la figura del furfante. Già, del
resto l’immagine del negoziante furfante l’ha già dipinta ampiamente il Governo
Conte 2 indicandolo come l’evasore per
eccellenza e inventandosi di tutto per farlo apparire come tale, dallo scontrino
elettronico, che in verità affonda le radici nei governi precedenti, all’immensa
stupidaggine della lotteria dello scontrino, che porterà ulteriori costi a
carico degli esercenti. E tutto questo mentre le vendite del commercio
tradizionale flettono in maniera preoccupante, e quelle della grande
distribuzione, quella che il Movimento 5 Stelle voleva ridimensionare ma se ne
è scordato, crescono. E qualche sospetto, alla fine, viene.
Luca
Craia