venerdì 3 gennaio 2020

L’AVIS rinuncia alla tradizionale discesa della Befana: troppe complicazioni. E il Comune fa da solo, coi soliti artisti di strada.


Befane acrobatiche che scendevano da Palazzo Francescani, giochi e dolci per i bambini, il tutto per sensibilizzare i Montegranaresi alla cultura del dono. Era diventata una tradizione, la Befana dell’Avis a Montegranaro, una tradizione che andava avanti da anni e che era molto apprezzata dalla cittadinanza. Ma le norme, nel tempo, sono cambiate, si sono irrigidite, ed è diventato sempre più complesso adempierle per organizzare la festa del 6 gennaio. Negli ultimi anni. L’Avis montegranarese ha più volte combattuto contro la tentazione di rinunciare, visti gli adempimenti sempre più stringenti e onerosi e lo scarso se non nullo sostegno da parte del Comune, che ha sempre mostrato grande rigidità nell’applicazione delle norme nei confronti dell’associazione dei donatori di sangue.
Quest’anno pare che abbiano gettato la spugna: la Befana dell’Avis in piazza Mazzini non ci sarà. Ci saranno le Befane che andranno a far visita ai bambini nelle scuole, il 7 gennaio, ma la festa in piazza, quella tradizionale, quella con le Befane acrobatiche e lo spettacolo tradizionale della discesa da palazzo Francescani, per la prima volta dopo tanti anni, non avrà luogo. Evidentemente è troppo complicato, troppo oneroso, ci sono troppe responsabilità tutte solo a carico dell’associazione.
Il Comune è corso ai ripari e ha organizzato una manifestazione per i bambini, con i soliti artisti di strada. A Montegranaro pare che si possa fare qualcosa solo con gli artisti di strada. E pazienza. Però così perdiamo una bella tradizione. E fa tristezza, anche perché, per mantenerla, credo sarebbe bastato dare una mano all’Avis, non lasciarla sola. Ma le cose vanno così, a Montegranaro. Però la collaborazione, quella di cui tanto si parla, spesso a sproposito, è un’altra cosa.

Luca Craia