Befane acrobatiche
che scendevano da Palazzo Francescani, giochi e dolci per i bambini, il tutto
per sensibilizzare i Montegranaresi alla cultura del dono. Era diventata una
tradizione, la Befana dell’Avis a Montegranaro, una tradizione che andava avanti
da anni e che era molto apprezzata dalla cittadinanza. Ma le norme, nel tempo,
sono cambiate, si sono irrigidite, ed è diventato sempre più complesso
adempierle per organizzare la festa del 6 gennaio. Negli ultimi anni. L’Avis
montegranarese ha più volte combattuto contro la tentazione di rinunciare, visti
gli adempimenti sempre più stringenti e onerosi e lo scarso se non nullo
sostegno da parte del Comune, che ha sempre mostrato grande rigidità nell’applicazione
delle norme nei confronti dell’associazione dei donatori di sangue.
Quest’anno pare
che abbiano gettato la spugna: la Befana dell’Avis in piazza Mazzini non ci
sarà. Ci saranno le Befane che andranno a far visita ai bambini nelle scuole,
il 7 gennaio, ma la festa in piazza, quella tradizionale, quella con le Befane
acrobatiche e lo spettacolo tradizionale della discesa da palazzo Francescani,
per la prima volta dopo tanti anni, non avrà luogo. Evidentemente è troppo
complicato, troppo oneroso, ci sono troppe responsabilità tutte solo a carico
dell’associazione.
Il Comune è corso
ai ripari e ha organizzato una manifestazione per i bambini, con i soliti
artisti di strada. A Montegranaro pare che si possa fare qualcosa solo con gli
artisti di strada. E pazienza. Però così perdiamo una bella tradizione. E fa
tristezza, anche perché, per mantenerla, credo sarebbe bastato dare una mano
all’Avis, non lasciarla sola. Ma le cose vanno così, a Montegranaro. Però la
collaborazione, quella di cui tanto si parla, spesso a sproposito, è un’altra
cosa.
Luca
Craia