"Il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, e
Danilo Toninelli, responsabile delle campagne elettorali del MoVimento hanno
incontrato questa mattina i due referenti per le elezioni regionali nelle
Marche, Gianni Maggi e Martina Parisse, per definire la collocazione del
MoVimento 5 Stelle. È stato rilevato che non ci sono le condizioni politiche
per pensare a un patto civico che comprenda anche i partiti. Il MoVimento 5
Stelle, dunque, si presenterà alle prossime elezioni regionali nelle Marche da
solo o con eventuali liste civiche". È questa la nota diffusa dal
Movimento 5 Stelle delle Marche.
Tramonta quindi l’ipotesi di un’alleanza tra Pd e
Grillini per la guida delle Marche. E cascano anche tante ipotesi, come quella
di rimandare a Pesaro il Presidente uscente Ceriscioli che ora, almeno a detta
di Fabiano Alessandrini, segretario multitasking del Pd fermano, nonché Presidente
dell’azienda Steat, rilancia Ceriscioli come se Fermo e Pesaro stessero a 10 chilometri.
È un segnale che va letto, forse, anche in chiave
nazionale. Le esperienze comuni tra Pd e Cinquestelle non hanno portato nulla
di buono, il Governo scricchiola da tutte le parti e in Emilia-Romagna si
correrà comunque separati. È una brutta notizia per il PD e buona per la
destra, che però deve fare attenzione a non dividersi, come è solita fare.
Luca Craia