venerdì 3 gennaio 2020

Danni alle stelle del Presepe Vivente: individuati due degli autori. Il Sindaco Mancini ha deciso: la religione non c’entra.


Magari ha ragione Ediana Mancini, Sindaco di Montegranaro, nel dire che la distruzione di un’ottantina di stelle che servivano da indicazione per il Presepe Vivente non è dovuta a motivi religiosi. Il fatto che uno dei due autori fin qui individuati sia un Marocchino non indica necessariamente la matrice islamica dell’atto, né che le indagini sugli altri vandali si stiano concentrando su un gruppo di ragazzini, anch’essi marocchini. Magari è solo un problema di rispetto, di cultura, di mancanza di gratitudine per un Paese che ti dà da vivere, che ti consente di stare meglio che se stessi in Marocco, altrimenti non staresti qui.
Magari è solo questo e, quando dico solo, lo dico in maniera sarcastica perché, religione o non religione, il fatto è gravissimo. Tralascio il giudizio sull’Italiano coinvolto, perché sarebbe troppo sprezzante, e mi concentro sul nostro ospite che si permette di compiere un atto del genere, reputando che, essendo compiuto, appunto, da un ospite, questo sia di gravità estrema. E mi sorprende la smania del Sindaco di dare la sua sentenza sulla matrice del gesto, una sentenza non necessaria e non richiesta ma che è il segno dei tempi, l’urgenza di assolvere per autoassolversi, l’ideologia politica che prevarica l’analisi oggettiva. Non lo sappiamo se la matrice religiosa sia da escludere, non può saperlo neanche il Sindaco. Ed è per questo che, un bel tacer non fu mai scritto.

Luca Craia