Buon Natale a
tutti gli autonomi d’Italia, che sono tanti. Perché, vedete, tra gli autonomi
non ci sono soltanto i dentisti, gli archistar, i grandi professionisti: ci
sono anche i ragazzi che consegnano per i corrieri nazionali, gli autisti di
Amazon e un sacco di gente che fa un lavoro da dipendente ma lo fa con la
Partita IVA. Si chiamano lavoratori atipici, ma sono autonomi come quelli che
vanno in giro in Porsche, solo che loro hanno la Punto usata. Sono tanti, gli
autonomi, oltre 5.000.000 di Italiani. Guadagnano poco, solitamente, in genere
meno dei dipendenti che fanno il loro stesso lavoro. Tra loro ci sono anche i
piccoli commercianti, gli artigiani, tutta gente che riesce, a fine mese, a
pagare le spese e a campare e fa fatica anche a capire quanto ha guadagnato
davvero.
Tutta questa
gente, o quasi, il 27 dicembre, col panettone ancora da digerire, va in banca e
paga l’acconto dell’IVA. Paga l’IVA sugli affari che ancora non ha concluso, basandosi
sui dati dell’anno precedente e, se quest’anno è andata peggio (e ultimamente
va sempre un po’ peggio dell’anno prima), pagano lo stesso per poi recuperare
nel corso dell’anno successivo. La
tredicesima dell’autonomo, in pratica, è questa. Solo che va nella direzione
contraria. Volete sapere perché i consumi, a fine anno, non sono più quelli di
una volta?
Luca
Craia