C’è sconforto nelle
parole del Sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, parole affidate al suo profilo
Facebook e che disegnano una situazione ormai insostenibile dovuta al caos che
si è innescato lungo l’A14 e, conseguentemente, sull’adiacente statale Adriatica.
C’è sconforto e anche rabbia, perché tutto questo era evitabile ma non è stato
fatto nulla. Non ha fatto nulla la Regione che, a parte un po’ di chiacchiere
buttate là, non ha fatto nulla il Governo che proprio non se ne è occupato, non
ha fatto nulla la Società Autostrade che, anzi, sta peggiorando la situazione.
A questo aggiungiamo l’opera della magistratura che sta andando avanti come una
macchina, totalmente disumanizzata e disinteressata delle conseguenze che le
proprie decisioni comportano per i cittadini.
“Penso che
questo sia uno specchio preciso di come questa nazione si stia ormai incartando
su se stessa: tra burocrazie, inadeguatezze, protagonismo. E nessuno che possa
riuscire a riformare il Paese con competenza, convinzione e visione”. Così
chiude il suo pensiero Calcinaro. Ed è un pensiero lucido, per quanto dettato
da una profonda demoralizzazione. È un pensiero che disegna una realtà vera, perché
un Paese che non riesce a risolvere una situazione come questa è un Paese che
non può dirsi civile. C’è una profonda disumanità in questa vicenda, un
disinteresse completo, da parte delle Istituzioni, per le sorti dei cittadini,
cittadini letteralmente sequestrati in strada per ore per motivi che non hanno
ragione di essere. Un disagio che si poteva e si doveva evitare ma a cui
nessuno ha potuto e ha voluto mettere mano.
Luca
Craia