domenica 22 dicembre 2019

Ha ragione Calcinaro: la situazione dell’A14 è lo specchio di una nazione incartata su se stessa.


C’è sconforto nelle parole del Sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, parole affidate al suo profilo Facebook e che disegnano una situazione ormai insostenibile dovuta al caos che si è innescato lungo l’A14 e, conseguentemente, sull’adiacente statale Adriatica. C’è sconforto e anche rabbia, perché tutto questo era evitabile ma non è stato fatto nulla. Non ha fatto nulla la Regione che, a parte un po’ di chiacchiere buttate là, non ha fatto nulla il Governo che proprio non se ne è occupato, non ha fatto nulla la Società Autostrade che, anzi, sta peggiorando la situazione. A questo aggiungiamo l’opera della magistratura che sta andando avanti come una macchina, totalmente disumanizzata e disinteressata delle conseguenze che le proprie decisioni comportano per i cittadini.
Penso che questo sia uno specchio preciso di come questa nazione si stia ormai incartando su se stessa: tra burocrazie, inadeguatezze, protagonismo. E nessuno che possa riuscire a riformare il Paese con competenza, convinzione e visione”. Così chiude il suo pensiero Calcinaro. Ed è un pensiero lucido, per quanto dettato da una profonda demoralizzazione. È un pensiero che disegna una realtà vera, perché un Paese che non riesce a risolvere una situazione come questa è un Paese che non può dirsi civile. C’è una profonda disumanità in questa vicenda, un disinteresse completo, da parte delle Istituzioni, per le sorti dei cittadini, cittadini letteralmente sequestrati in strada per ore per motivi che non hanno ragione di essere. Un disagio che si poteva e si doveva evitare ma a cui nessuno ha potuto e ha voluto mettere mano.

Luca Craia