martedì 31 dicembre 2019

Buon anno agli amici dell’Ape. E anche ai nemici.


Vorrei finire l’anno con questa immagine, scattata l’altro ieri durante la rappresentazione del Presepe Vivente di Montegranaro. Credo che chiuda perfettamente, con una sorta di catarsi collettiva, un anno difficilissimo per il mio paese e la mia comunità. L’anno delle elezioni, l’anno delle cattiverie, delle scorrettezze, dell’estremizzazione massima delle divisioni. Credo di poter dire che la nostra comunità, quest’anno, ha sofferto, si è vista lacerare come non mai, è stata ferita e mortificata come mai mi era capitato di vedere e di vivere fino a oggi. La politica, a Montegranaro, inzuppa ogni tessuto vitale del paese, influenza ogni decisione, etichetta ogni azione e ogni pensiero. In un momento in cui assistiamo a una grave degenerazione morale e culturale in tutta Italia, da noi, microcosmo che replica e a volte acutizza nel suo piccolo quanto accade nel macrocosmo, la tradizionale caratterizzazione politica delle fazioni montegranaresi, figlia dell’industrializzazione, delle lotte sociali degli anni di fuoco e della competitività peculiare della nostra comunità, ha portato a un momento di grande sofferenza per chi si impegna e cerca di migliorare il nostro vivere, il nostro essere comunità. Il Presepe Vivente, anche quest’anno, è riuscito a ricucire, a rincollare, a rassembrare i pezzi di un vaso perennemente in frantumi e che, probabilmente, tra breve tornerà a spaccarsi. Ma nel momento del Presepe assistiamo al riunirsi di una comunità, al riavvicinarsi di opposti normalmente lontanissimi. Certo, ci sono le eccezioni, c’è chi non riesce a superare le divisioni nemmeno per il breve spazio di una rappresentazione allegorica oltre che religiosa. Ma la comunità, intesa come la gran parte delle forze vive di questo paese, anche in quest’anno complicato e doloroso è riuscita a ritrovarsi unita. Tutto questo credo sia sintetizzato in questa foto che pubblico come buon augurio ai miei concittadini, l’augurio di sapersi ritrovare, non soltanto per pochi giorni, comunità, una comunità eterogenea, dinamica, competitiva ma rispettosa finalmente degli altri, delle rispettive differenze che devono arricchire invece che dividere. Buon 2020, Montegranaresi.

Luca Craia