giovedì 19 dicembre 2019

Antifascismo: siamo alla caccia alle streghe. Ad Ascoli è fascista pure Babbo Natale


Non so se ridere o piangere ma, in linea di massima, direi che sono preoccupato. A preoccuparmi è il clima di autentica caccia alle streghe che da un po’ sta crescendo e sta trovando l’espressione massima in quella sorta di bigottismo isterico che contraddistingue le cosiddette “sardine” le quali, a quanto pare, vedono fascisti dappertutto. L’altro giorno c’erano i fascisti al pronto soccorso di Sondrio (cosa poi smontata dai testimoni, ma intanto la notizia è passata mentre la correzione molto meno). Oggi, ad Ascoli Piceno, forse emulo della Befana fascista, arriva Babbo Natale fascista.
A denunciare l’incresciosa presenza di un Babbo Natale mussoliniano è Ilaria Chiovini, coordinatrice delle sardine del Piceno la quale ha notato, nel quartiere di Porta Maggiore, un fantoccio, appunto, di Babbo Natale che mostra il braccio destro alzato e una sciarpa nera striata di bianco. Solo che la sciarpa porta i colori dell’Ascoli Calcio, cosa non stranissima, visto che stiamo ad Ascoli. E il braccio alzato non è che sia necessariamente fascista, altrimenti dovremmo stare attenti ogni volta che anche salutiamo qualcuno.
Che ci siano nostalgici del regime non è cosa strana: ci sono sempre stati, e sono nostalgici più per ignoranza che per convinzione o ragionamento. Il problema è che, per propaganda o visibilità, si tende a far credere che il fenomeno sia di massa. E questa è caccia alle streghe bella e buona, oppure caccia al fascista, se vogliamo. Ma non sono tutti fascisti quelli che votano a destra, tutt’altro. Ce ne sono tantissimi con radici e cultura di sinistra, ma che non trovano più corrispondenza alcuna nella sinistra attuale.
L’Italia, il fascismo, se l’è lasciato alle spalle, è un pericolo risolto, abbiamo una Costituzione che garantisce la democrazia nonostante i continui attacchi per riformarla, provenienti tutti, appunto da sinistra. Il pericolo reale, invece, è questa sorta di regime autocratico che vuole controllare il pensiero, l’informazione e limitare con modi subdoli la libertà di espressione. Io del fascismo non ho più paura, semmai ho paura dei cretini.

Luca Craia

(foto: Piceno Oggi)