lunedì 25 novembre 2019

PIANO SANITARIO REGIONALE LICENZIATO IN COMMISSIONE. CRITICA LEONARDI (FRATELLI D'ITALIA): LA BOCCIATURA È GIÀ SCRITTA NEL GIUDIZIO DEI MARCHIGIANI.

MI SONO FATTA CARICO DI MOLTE ISTANZE TERRITORIALI ATTRAVERSO UNA SERIE DI EMENDAMENTI IN COMMISSIONE, MA ORA LA BATTAGLIA SI SPOSTA IN AULA  

Comunicato integrale 


Si preannuncia aspra e senza sconti la battaglia in Consiglio Regionale sul Piano Sanitario licenziato ieri in Commissione Sanità, dopo lunghi mesi di audizioni e una valanga di emendamenti.
Quello approvato ieri - dichiara Elena Leonardi capogruppo di Fratelli d'Italia - è un documento che fotografa una realtà lontana dai veri problemi della sanità marchigiana, la cui bocciatura è già scritta nel giudizio dei marchigiani che si sono visti smantellare, in questi anni di gestione del Pd, servizi e reparti in tutto il territorio marchigiano.
I veri problemi non hanno trovato soluzione nel Piano Sanitario, il fatto che nasca a fine legislatura è già una forzatura se non una vera e propria sconfitta per la Giunta che ha dimostrato l'incapacità di pianificare in modo trasparente su un tema così importante come garantire il diritto alla salute a tutti i marchigiani.
In questi anni infatti la pianificazione sanitaria l'ha fatta la Giunta regionale attraverso singole delibere o con le determine dirigenziali, esautorando di fatto il potere dell'assemblea legislativa e la stessa Commissione Sanità, avviando il modello deli Ospedali unici e quella che appare a tutti gli effetti una spinta verso la sanità privata piuttosto che un investimento per garantire quella pubblica.
Scontato sarà il mio voto contrario in Aula - dichiara Leonardi che è anche vicepresidente della Commissione Sanità - perchè dopo il lungo lavoro tecnico della Commissione ora la parola passa alla politica e sarà una bocciatura piena se il Presidente e assessore alla sanità non saprà cogliere questa opportunità per un vero cambio di passo nella gestione della sanità introducendo le modifiche che sciolgano i nodi cruciali e tuttora irrisolti. 
Bisogna recuperare risorse per il personale - incalza Leonardi - e garantire l'accesso alle cure su tutto il territorio marchigiano ma soprattutto il Presidente deve prendere un impegno concreto a rivedere la logica degli ospedali unici che rischiano di lasciare in forte difficoltà moltissime comunità ed ampie aree della nostra regione.
Una sfida vera e propria quella lanciata dalla capogruppo di Fratelli d'Italia che spiega: "Non è un  mistero che il Piano non mi soddisfi ma invece di fare solo muro contro muro riducendo tutto alla sola contrapposizione partitica ho pensato che un tema così importante non potesse chiudersi col solo voto in commissione, il senso di responsabilità e la forte attesa che c'è nei nostri territori, fra la gente ma anche fra il personale sanitario, impongono di tentare ogni strada, fino all'ultima occasione utile, fino al voto in Aula. 
Per questo ho ritenuto che un'astensione in  un organismo tecnico come la Commissione offrisse l'ultima opportunità a chi governa le Marche di segnare un vero cambio di passo e mi auguro si abbia il coraggio di prenderla realmente in considerazione a fronte delle tante richieste pervenute.
Il percorso di quasi un anno in Commissione ci ha portato infatti ad audire tantissimi soggetti che a vari livelli si interfacciano con la nostra sanità dal personale medico, tecnico ed infermieristico, alle associazioni fino ai rappresentati dei territori che ci hanno esposto i problemi che quotidianamente affrontano ma anche le loro proposte per rendere la sanità marchigiana più rispondente ai bisogni dei cittadini.
Mi sono fatta carico di queste istanze attraverso la presentazione di molti emendamenti riuscendo su alcune questioni territoriali a migliorare il testo uscito dalla Giunta, come ad esempio sul tema delle aree interne, che in questi anni hanno subito una progressiva perdita di servizi, e della salvaguardia dei piccoli ospedali con il riconoscimento come presidi ospedalieri con Pronto Soccorso H24 e servizi basilari collegari per gli Ospedali di Pergola e Amandola e il riconoscimento concreto di presidi in aree disagiate di Cingoli, Cagli e Sassocorvaro, o quelli volti alla tutela della salute dell'infanzia con una diagnostica dedicata e guardie mediche pediatriche. 
La battaglia per la tutela della sanità marchigiana non si ferma, anzi - conclude Leonardi che rilancia la sfida in Aula - se non si daranno risposte concrete alle vere e proprie emergenze delle Marche allora sono certa che saranno i territori con noi a diventare forte opposizione e protesta.