lunedì 4 novembre 2019

Balotelli e il razzismo che non c’è. Ma c’è quello contro i Veronesi


Ho fatto una ricerca su internet per trovare i video, amatoriali e non, di quanto accaduto ieri a Verona. Alcuni video sono stati oscurati per “motivi di copyright” che mi lasciano piuttosto perplesso, altri sono online e consultabili facilmente. In tutti non si riesce a sentire un solo insulto razzista, solo fischi e sfottò. Probabilmente qualche insulto ci sarà anche stato, visto che la madre degli imbecilli eccetera eccetera. Un tifoso Veronese, nel postare il suo video, afferma: “Devo ammettere che certi elementi dovrebbero essere banditi dagli stadi!!!”. Quindi qualcosa c’è stato, ma marginale e di poco conto. Se ci mettiamo a fermare le partite per il primo imbecille che urla un insulto, non si giocherebbe mai.
Balotelli è un personaggio controverso, che non si fa amare nemmeno dai suoi tifosi. Ha un passato burrascoso, è un provocatore (anche ieri, a Verona, è andato ripetutamente sotto la curva avversaria a stuzzicare) e, soprattutto, è sempre pronto a gridare al razzismo anche quando il razzismo non c’è. Nel clima attuale questo è molto pericoloso perché, per prima cosa, alimenta un clima di tensione sociale e politica già estremo e, secondo, banalizza il concetto stesso di razzismo, alleggerendo un problema che, comunque, esiste.
Quello che risalta, invece, da questa faccenda, è il razzismo che si è scatenato non solo contro i tifosi del Verona, che hanno precedenti non luminosissimi ma che, in questo caso, sono pressochè incolpevoli, ma contro i cittadini veronesi tutti. Girando sui social ho trovato commenti inenarrabili contro la città stessa di Verona, rea di un razzismo che, in questo caso, non esiste ma oggetto essa stessa di una definizione pesante data con estrema leggerezza. Questo è razzismo. E di questo è complice quasi tutta l’informazione italiana.

Luca Craia